PARABOLE A PERPENDICOLO
Einaudi sta continuando a completare la bibliografia tradotta di Martin Amis, questo Successo è il suo terzo romanzo (del 1978) e mostra uno scrittore sicuro dei propri mezzi e senza quelle tracce di acerbità che si trovavano - credo inevitabilmente - nell´esordio con Il dossier Rachel.
Con la sua coppia di personaggi (i due fratellastri: lo sfigato-cafone Terry Service, il presunto nobile, l´edonista Gregory Riding) e le dinamiche di invidia e caduta/ascesa Amis anticipa peraltro temi che poi verranno riaffrontati in seguito, per esempio ne L´Informazione, ma anche in London Fields e in Lionel Asbo.
Nelle trecento pagine di questo riuscito romanzo, potentemente amissiano, i temi belli pesanti ricorrono a bizzeffe: il doppio, l´invidia, l´inaffidabilità del narratore (veniamo a conoscere la storia in montaggio parallelo, i dodici mesi in cui si svolge raccontati secondo i punti di vista di Terence e poi di Gregory, che non sempre la vedono allo stesso modo), la depressione - vedi alla voce il Treno della Notte, la ricerca spasmodica del sesso e delle grazie femminili, ma trovo che questo sia soprattutto un grande romanzo in presa diretta sulla crisi economica inglese di fine anni settanta, poi sfociata nell´avvento del tatcherismo.
Amis la affronta da par suo, spingendo i pedali di satira e grottesco, Gregory dalla sua presunta (mentale) torre d´avorio constata l´avanzata irresistibile dei cafoni (genia di cui incidentalmente il fratellastro, con le sue origini proletarie, fa parte)e il sovvertimento dei valori a discapito della buona ed educata alta borghesia inglese; lo scrittore è abilissimo a spostare capitolo dopo capitolo
l´asticella dell´inquietudine urbana applicata al quartiere dove abitano i due, che - il lettore lo percepisce quando ormai ci si trova in mezzo - da rispettabile milieu borghese giusto screziato da un po´di multiculturalismo si trasforma in una sorta di Bronx oscuro, disordinato e ostile (specie se ci si chiama Gregory Riding).
Se forse la trasformazione di Terence e Gregory (l´ascesa del primo, la caduta del secondo, come dicevo) è fin troppo brusca, va detto che questo lieve difetto strutturale non inficia la riuscita di un romanzo a mio modo di vedere geniale sia nella concezione che nello svolgimento, oltre che ricchissimo di quelle invenzioni che Amis (e qui non era neanche trentenne!) sa concederci con apparente leggerezza.
Non ci si stupisce che questo romanzo fosse stato salutato dal plauso della critica prodromico a quegli anni ottanta (e penso non sfugga che Money sia stato il sigillo o la versione di Amis sul tatcherismo, come questo lo è stato per la chiusura dei settanta cupamente laburisti) che lo hanno poi consacrato semplicemente come uno dei maggiori scrittori mondiali. Martin Amis. Sì, lui. Garantito. Garantito.
----------------------------------------------------
Informazioni sul libro
Martin Amis - Successo
Ed. Einaudi 2016
Traduzione di Federica Aceto
328 Pg.
Attualmente in commercio
-----------------------------------------------------
Commenti
Posta un commento