IN CHIUSURA D´ANNO
Prima di passare alle anticipazioni per il 2017, volevo fare il punto su qualche residuo del 2016, libri interessanti che non ho ancora avuto modo o tempo di segnalare.
Inizio con un postmoderno di ritorno, l´inglese Tom McCarthy, che da noi esce sempre un po´in sordina, nonostante il nostro paese sia spesso ricettivo per il genere in questione (o forse i suoi libri dovrebbero uscire per Minimum Fax e non per Bompiani).
Dopo C, uscito nel 2013, è stato pubblicato da poco Satin Island, dalla trama allusiva e vagamente Pynchonian/orwelliana: si parla di un etnografo incaricato di stilare una Grande Relazione che inquadri - a scopo pubblicitario e affaristico - i gusti e le tendenze della società di oggi. Una relazione-mondo, direi (anche se il romanzo è relativamente breve).
I paragoni per McCarthy si sprecano - si vada anche a vedere la trama del precedente: Pynchon appunto, Beckett, addirittura Joyce, e i suoi ultimi libri sono stati shortlistati per il Man Booker Prize, per quest´ultimo le recensioni in patria sono state a volte dubitative, dove si sono fatte rilevare eccessiva staticità e cerebralitá. Ma c´è a chi piace e certo la copertina con le varie definizioni cancellate e la scritta "un romanzo" che astutamente rimane può contribuire a incuriosire chi cerchi "contaminazioni" tra lo stesso e la saggistica (ammesso che questo lo sia).
Mi avvicino a un genere maggiormente fantascientifico, anche per parlare di un valoroso piccolo editore che sta portando avanti, apparentemente con successo una politica di qualità decisamente originale.
Parlo di Atlantide, che edita libri interessanti e programmaticamente di nicchia, li stampa in 999 copie numerate e distribuite direttamente, in abbonamento o attraverso selezionatissime librerie indipendenti. Pare funzionare, per esempio il romanzo della cantante Nada è arrivato alla quarta ristampa.
Il libro che segnalo è una delle ultime uscite, dello scrittore americano Theodore Sturgeon, considerato uno dei "Maggiori" della fantascienza ma da noi edito in maniera un po´discontinua.
Atlantide fa uscire Godbody, del 1986, suo ultimo romanzo, pubblicato postumo e probabilmente non completamente rivisto ed editato.
È la storia di una sorta di messia che atterra in un paesino del New England portando con sé un dirompente messaggio di amore reciproco, non scevro di riflessi erotici. E trovando chiaramente - come successe al Messia vero - una fiera e violenta opposizione.
La stampa ne aveva sottolineato appunto le debolezze in quanto non pienamente compiuto, pur rilevando tutte le caratteristiche migliori e visionarie della scrittura di Sturgeon, uno che per esempio fu molto ammirato da Vonnegut. Vedete voi.
Resto negli Stati Uniti, passando dall´utopia a una sorta di distopia, che però uno direbbe realizzata proprio in seguito alle ultime elezioni presidenziali.
Sinclair Lewis era scrittore fortemente politico e il suo Da noi non può succedere fu la sua opera spiccatamente fantapolitica (in attesa che qualcuno si decida a ripubblicarne il capolavoro Babbit), evidentemente ispirata dall´ascesa di Hitler in Germania.
Vi si immagina l´ascesa di un politico populista, che promette allo stesso tempo uno spirito riformatore e un ritorno a valori patriottici e le cui intenzioni dittatoriali si rivelano ben presto.
Chiaro: il pensiero va a Donald Trump e l´editore Passigli sembra aver scelto il timing giusto per l´uscita del romanzo.
Lewis è autore "classico" e naturalista di quelli imbevuti di ideologia, a volte a scapito della poesia, ma credo valga la pena dare comunque una profetica occhiata (ovvio che Trump non diventerà dittatore, ma il tema del populismo patriottico è attuale quasi dappertutto).
Prima di dichiarare "chiuso" l´anno editoriale faccio un ultimo salto in Germania.
Segnalo in particolare che Guanda ha pubblicato in raccolta I racconti Rainer Maria Rilke, volume utile sia per conoscere il lato più narrativo del grande poeta e scrittore tedesco e magari come strenna natalizia "avveduta" (mai avrei pensato di parlare di strenne sul Blog, ma va bene, è Rilke e io già in passato lo ho regalato volentieri).
Per ultimo un autore pubblicato da una casa editrice che mi piace molto, ovvero Keller, con un libro che mi pare sia già stato apprezzato da critica e pubblico, appena dopo l´uscita.
Mi riferisco a Clemens Meyer con Eravamo dei grandissimi. Il libro arriva in Italia solo ora, ma è del 2006 ed è stato l´esordio di Meyer (con il titolo originale Als wir träumten - quando sognavamo).
È una storia di amicizia e formazione, all´indomani della caduta del Muro, le vicende un po´Trainspotting di quattro ragazzi in una Lipsia in cambiamento e trasformazione, all´interno di un paese pure in cambiamento e in trasformazione. Ma dove evidentemente non tutti i sogni diventano realtà,
Già solo per l´ambientazione in una città a cui tengo molto lo prenderei, lo farei prendere, lo regalerei, poi Meyer é autore molto considerato qui in patria e come dicevo anche i primi pareri che ho visto in Italia sono positivi se non decisamente trionfali.
Qui chiudo, e arrivederci tra poco per il 2017 letterario.
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