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LIBRI E RECENSIONI. JEANETTE WINTERSON - SCRITTO SUL CORPO

ANATOMIA DI UN ROMANZO





Recensione di Elisa Occhipinti Gelsomino

Scritto sul corpo di Jeanette Winterson è un romanzo lacerante quanto poetico – fin dall´incipit potente, una domanda che spinge la voce narrante a iniziare a raccontarci: “Perché è la perdita la misura dell´amore?”.

L´autrice inglese usa un espediente narrativo notevole. Di questa voce narrante non sappiamo nulla: né il nome, né l´età, né il sesso, e non troveremo nemmeno un indizio che ci induca ad avere la certezza della nostra supposizione (la mia, ad esempio, è che sia una donna, ma in molti sono convinti si tratti di un uomo). Sappiamo solo che traduce dal russo, che nella vita ha avuto storie sia con uomini che con donne e che ama, di un amore sconvolgente e totalizzante, Louise.
«Louise, ragazza dipteriforme nata tra le fiamme. 35 anni. 86 55 91. Sposata da 10 anni. Da 5 mesi legata a me. Laureata in Storia dell´Arte. Un cervello di prima categoria.»

Eppure questo non può essere definito un romanzo d´amore, sebbene ne sia uno dei temi principali – insieme al matrimonio e all´adulterio, sviscerati impietosamente. E nemmeno un romanzo erotico, sebbene il desiderio e la passione siano presenza costante, quasi ossessiva: il corpo da vivere con tutti e cinque i sensi, la carnalità bruciante che è anche mezzo per la sublimazione del sentimento.
«Scritto sul corpo c´è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di  luce; quello che si è accumulato nel corso della vita si ritrova lì. In certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in braille. […] Mai aprirsi troppo, svelare tutta la storia. Non sapevo che Louise avesse mani capaci di leggere. Mi aveva tradotto nel suo libro personale.»

Ma il corpo è anche anatomia: pelle, scheletro, cavità, cellule, tessuti, in cui la voce narrante si rifugia per “sprofondare in lei [Louise]”. La narrazione è tutta intrisa di malinconia, ma nella seconda parte del romanzo troviamo pagine particolarmente inquiete e disperate, quelle che ci raccontano di sacrificio, di scelte e delle loro conseguenze. È davvero la perdita la misura dell´amore? E lo è anche quando siamo noi a scegliere, e scegliamo anche per l´altro convinti di star facendo del bene?
La maestria della Winterson si nota non solo nella capacità di tessere – e sbrogliare – determinati fili, ma anche nella scrittura che da prosa quasi si trasforma in poesia, nella forza di immagini e descrizioni, nella lingua raffinata che non teme di usare termini desueti o particolarissimi.

Scritto sul corpo è un romanzo incredibilmente intenso e potente, capace di parlare di temi e sentimenti universali senza mai sembrare retorico o stucchevole – ma facendolo anzi in maniera originale, oserei dire unica. Un romanzo che si legge d´un fiato, e che poi si rilegge per farlo meglio sedimentare nell´anima.


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Informazioni sul libro
Jeanette Winterson - Scritto sul corpo
Ed. Mondadori 2000
Traduzione di Giovanna Marrone
210 pg.
Attualmente in commercio
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