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LIBRI E RECENSIONI. GINO CIAGLIA - DEUS EX EBOLI

LA VITA IN UN´IMPENNATA

romanzo Transeuropa



Deus ex Eboli, esordio narrativo di Gino Ciaglia per Transeuropa, sta facendo parlare di sé e direi a ragione.

Come si confà a un esordio, il piglio è agile, picaresco e autobiografico, il ritmo elevato, la voce forte e chiara: siamo nella città del titolo, quella immortalata da Carlo Levi (anche se poi il romanzo si svolgeva da un´altra parte), e seguiamo la formazione umano-sentimentale e pseudocriminale di Gino, avanti e indietro nel tempo, da bimbo di una coppia divorziata e poi da ragazzo-studente, che ama i libri, la moto ma è assorbito (o forse si fa permeare) dall´ambiente attorno a lui, un mix di bullismo, microcriminalità, sogni e illusioni proibite, voglia di scappare. O perlomeno di correre.

I temi non sono banali, affatto: come affrancarsi da un certo contesto, anche familiare (nel libro il padre di Gino è un boss della camorra)? L´affetto di amicizie "sbagliate" (o presunte tali) resta comunque affetto, un calore indispensabile per chi vive nel gelo di sentimenti che non arrivano a destinazione (leggi il rapporto con la madre, o con il mondo femminile)? Si sopraffà per non essere sopraffatti, o per puro piacere di commettere il male? (Un male ben parziale, beninteso).

Va da sé, non ci sono risposte, o non ci sono tutte. Vanno cercate tra le volute della trama: Gino conosce la morte, l´amore, il sesso, l´umiliazione, la speranza, la disillusione, la disperazione, la realtà su suo padre e infine una malattia. Che potrebbe anche essere una redenzione. Questa potrebbe assomigliare a una risposta.

Sono molte le pagine divertenti, altrettante quelle sociologicamente interessanti (specie per il lettore del nord, che vede il libro come una Gomorra scanzonata, "arrabattata" in senso buono come lo sono questi cattivi un po´ sgarrupati e sembra sempre fuori tempo o progetto massimi), e molte sono anche quelle commoventi, nelle quali seguiamo il vagolare di Gino e della sua doppia personalità: l´ingenuo e lo sbruffone che fa impennare la moto, il lettore accanito e il ladruncolo d´occasione.

La scrittura è capace di alzare e abbassare i ritmi, è allo stesso tempo amichevole e confidenziale ma non si fa mancare le aperture liriche, è sagace nella descrizione dei vari "tipi" e nella ricostruzione
d´ambiente, questo non è un romanzo di trama e di equilibri strutturali, ma va preferibilmente letto tutto d´un fiato, come una corsa sull´Aprilia del protagonista, tenendosi forte durante le impennate.


Post-Scriptum di posizionamento:
Parlo di atmosfere. Mi ha ricordato La vita davanti a sé di Romain Gary e in parte Paddy Clarke Ah Ah Ah di Roddy Doyle


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Informazioni sul libro
Gino Ciaglia - Deus ex Eboli
Ed. Transeuropa 2016
176 Pg. 
Attualmente in commercio 
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