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LIBRI E RECENSIONI. DESZÖ KOSZTOLÄNI - ANNA ÈDES

FORSE L´UMANITÁ 


un classico nascosto

Ecco, di fronte a questi recuperi uno ha la tentazione di dire: un piccolo capolavoro ritrovato. Ma in realtà è l´aggettivo "Piccolo" a essere inadeguato, toglietelo pure.

Kosztolanyi è autore vissuto a cavallo del passaggio tra diciannovesimo e ventesimo secolo, ungherese, profondamente mitteleuropeo, da noi comunque tradotto e passato attraverso diversi editori.

Finora ci era stato però nascosto questo gioiello, questo Anna Édes, portato in libreria dal piccolo editore Anfora - e meritava, merita di essere (ri)scoperto.

Ho visto due aspetti, due linee conduttrici: da una parte quella linearità esemplare che troviamo nel romanzo direi naturalista tra fine 800 e inizio 900: ho pensato a Zola ma anche alla forza morale di un Flaubert, però in Kosztolänyi c´è un ambiguità del linguaggio e degli intenti, uno scarto laterale nello scavo psicologico di alcuni personaggi, un´espressività in alcune scene fortemente simboliche che mi ha portato ai russi, a Nabokov, Bulgakov, Gogol ma soprattutto a quello che sarebbe arrivato dopo o stava arrivando durante, al romanzo psicologico e - in generale - a quello finalmente moderno.

Al di là di questo mio name dropping letterario, è la storia di una famiglia e della loro cameriera o domestica; all´ombra delle turbolenze politiche in Ungheria i Vizy (lui avviato a una carriera politica importante dopo aver subito l´umiliazione bolscevica, lei donna lunatica e portata alla malinconia) paiono aver trovato la persona ideale: Anna la dolce (Édes ha in ungherese questo significato). Anna diventa il simbolo del riscatto per i Vizy, di Anna si parla nel quartiere. Anna pare priva di personalità propria: un automa perfetto che pulisce, rassetta e vive di luce riflessa. Eppure la realtà si dimostrerà diversa, e qui mi fermo per non fare spoiler.

È un racconto fortemente morale e conturbante, rispetto al naturalismo puro Kosztolanyi rinuncia a spiegare tutto: eh si, l´uomo è capace anche di azioni incomprensibili e (forse) solo l´umana (o cristiana) pietà può creare una ideale sintesi in grado di far dimenticare - in prospettiva - la politica, il peso degli ideali che diventano crudeltà e delle differenze di classe che si risolvono in oppressione.

Una volta che lo avrete letto, vi consiglio di riflettere in questo senso su due personaggi chiave, il giovane "Jancsi", nipote dei Vizy, edonista, opportunista, l´affacciarsi dell´uomo moderno e delle sue impazienze nel romanzo moderno, e il dottor Moviszter, malato e generalmente non particolarmente preso sul serio dai suoi nobili (e spesso fatui) amici, ma al quale l´autore mette in bocca credo il suo pensiero per quanto concerne l´uomo, e la pietà che gli va tributata.

In generale avrete capito dalle mie parole - spero - che si tratta anche di un romanzo di idee, ma é soprattutto una storia ad alta gradazione di talento,  un libro che - mi sbilancio un po´- meriterebbe di stare accanto ai grandi classici di inizio secolo, che so tra Svevo e Beckett, tra Joyce e Nabokov. Un libro che consiglio senza se e senza ma.

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Informazioni sul libro
Deszö Kostzoläni - Anna Édes
Ed. Anfora 2014
Traduzione di Andrea Rényi
Curatela di Mónika Szilágy
200 pg.
Attualmente in commercio 
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