OPERAZIONI EDITORIALI
All´uscita di questo libro chi Twitta per Einaudi sosteneva che questo Livelli di Vita di Julian Barnes fosse di un altro livello (scuserete la ripetizione) - superiore - rispetto all´ultimo secondo me riuscitissimo Il senso di una fine.
Devo dire che questo smilzo volumetto, raccolta di tre saggi "narrativi" credo nati in momenti e contesti diversi, può essere "complementare" al romanzo sopra citato, ma certo non superiore.
Si tratta di morte e riflessioni su amore, destino e passato; in particolare della morte di Pat Cavanagh, moglie di Barnes e del lutto seguitovi. il saggio più sentito è - non poteva essere altrimenti - quello a lei dedicato, il terzo, e le parole e le riflessioni che Barnes le dedica (alla morte, ma anche alla moglie) sono dolenti, vere, umanissime, non banali. Eppure anche nel Senso di una fine si parlava di morte, e laddove in quel contesto si alludeva, con grandi finezza e umanità, qui si esplicita; evidentemente un´urgenza reale dello scrittore di parlarne - ma da lettore ne avevo preferito la strategia di copertura - di avviluppamento nel romanzesco utilizzata nel precedente.
Gli altri due saggi - sul volo e su Sarah Bernhardt - sono solo pretestuosamente collegati a quello dedicato alla moglie, a mio modo di vedere, e ne rimarrei convinto anche se fosse lo scrittore stesso a giurarmi che non è così; come attenuante (cioè che li si pubblichi insieme quasi a voler raggiungere la lunghezza giusta per qualcosa da mandare in libreria) dico che sono godibili e che c´è tutta la qualità di scrittura di Barnes.
Una nota di demerito per la fascetta di Einaudi che praticamente tace sul contesto in cui viene nominata la Cavanagh e mischia in maniera a mio modo di vedere ingannevole le varie storie, rischiando che il lettore meno avveduto si aspetti poi qualcosa di diverso e più organico. Promosso, ma con riserva.
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