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LIBRI E RECENSIONI. PAOLO DI PAOLO - STORIA QUASI SOLO D´AMORE

UNA FORMAZIONE SENTIMENTALE


Recensireilmondo



Una storia quasi solo d´amore. E romantica. E semplice - in senso positivo (quindi non banale). Con pochi elementi e una scrittura nitida e flessibile, Di Paolo costruisce un romanzo che tiene fede al titolo - anche al quasi - raccontando la formazione sentimentale del giovane Nino, aspirante attore appena tornato a Roma da Londra, confuso e irritante come sanno essere a volte i ventenni, del suo innamoramento per Teresa, nipote di Grazia, ex-insegnante di teatro e mentore di Nino, dalla cui prospettiva viene narrata (in seconda persona singolare e plurale) gran parte della storia.

Tutto qui? Tutto qui.
Ci sono l´amore e i palpiti del cuore, quel dolcissimo processo di avvicinamento che potremmo banalizzare con l´espressione "prendersi una cotta", ma anche le esitazioni della gioventù, la difficoltà a trovare una strada, e poi la prospettiva adulta - meno smagata - di Grazia, il senso della "battaglia generazionale" (Nino tiene un corso di teatro per la terza età), il valore del ricordo e lo smarrimento di chi cerca una propria identità e fugge da una sostanziale solitudine- per ambedue i personaggi giovani le famiglie di origine sono sbiadite, vaghe, quasi fantasmatiche.
Non ultima, la descrizione di una Roma vitale e che fa da affascinante quinta (per dirla in termini teatrali) alla costruzione di un amore - e alla distruzione (non volontaria) di una vita, ma non voglio qui anticipare troppo della trama.

Di Paolo ha come dicevo lingua e mano felici, non facile scegliersi una storia simile rischiando di fare l´impressione del Moccia 2.0, eppure operazione ritengo meritoria perché anche il lettore avveduto ha bisogno della sua ragionevole dose di romanticismo.

Come in un altro libro uscito lo scorso anno quasi nello stesso periodo per lo stesso editore, parlo di quello di Missiroli, l´autore vuole costruire la storia esemplare di una formazione sentimentale, valorizzando le differenze (anche notevoli) tra i due romanzi - gli esiti mi sembrano in questo caso superiori, forse perché ho trovato questo libro più onesto e meno paraculo (meno pressanti  e più discreti ad esempio i riferimenti a musiche o libri, a costruire un universo di riferimenti temporali).

Detto questo, Di Paolo merita una recensione "non comparativa" e preso a sé stante questo libro - che poi si legge rapidamente - è consigliato, specie a tutti gli animi romantici che (per esempio) sanno ancora emozionarsi per una scena di bacio o per quei classici battibecchi (qui dialogati benissimo) che le preludono.

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