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VOLEVO ESSERE NICK HORNBY. LIBRI IN LISTA E LIBRI IN LETTURA.

FELICEMENTE COMPULSIVI






C´è questo rito di consultare - compulsare - le proprie liste, prima di fare un giro in libreria, un gran piacere per chi come me vive all´estero.

Le liste sono fatte per aggiungere cose, anche per toglierne. E per decidere qualcosa, e poi subito disattendere la decisione. Il vantaggio della libreria è poter guardar dentro, sfogliare con calma, senza quella strana frenesia che prende un non-digital-native quando legge le anteprime su Amazon (o forse sono solo io?).

Un libro proditoriamente uscito è ad esempio Fratelli di Sangue del tedesco Ernst Haffner, libro degli anni ´30, proibito sotto il Nazismo per la cruda descrizione della gioventù (ampiamente) bruciata nella Berlino e poi ripescato prima in Germania, poi negli Stati Uniti e ora arrivato da noi.
Mi ha fatto pendere per il "NO" la recensione del Corriere-Lettura dove viene sottolineato un aspetto naturalista-documentaristico che mi spinge ad allontanarmi. Una sorta di libro verità basato sulle esperienze dell´autore (che era giornalista, e non propriamente romanziere).

Rimane saldo in lista (ovvio) Purity di Franzen. Da Le Correzioni in poi, questo scrittore mi ha sempre convinto appieno (va bene, significa 2 libri, appunto Le Correzioni e Libertà) e quello che ho visto di Purity con tutte queste stupende ambizioni da romanzo totale, e storico e tutti questi temi moderni, e la non-volontà di Franzen di accordarsi alle tendenze autofictionali che vanno di moda ma di credere ancora nel "romanzo tradizionale" se vogliamo un contenitore di fatti e personaggi dove al lettore vengono chieste ancora attività quasi fuori moda come la famosa sospensione dell´incredulitá, e affidarsi a un narratore onnisciente. 

Un po´in bilico la distopia di 2084. La fine del mondo dell´algerino Boualem Sansal, libro "portato" fortemente da Houellebecq, descrizione di un mondo completamente asservito a una religione integralista. Tema affascinante e che però, specie se affrontato su 254 pagine, ha bisogno di scrittura salda, personaggi veri e di non essere un semplice elenco di "situazioni distopiche" (rischio per esempio non evitato da Houelle nella seconda parte di Sottomissione). Ci guarderò dentro.

Un altro che considero ma devo sfogliare sono Fantasma di Peace, scrittore affascinante e respingente allo stesso tempo. Il libro è una sorta di spunto-biografia-variazione in 4 racconti basato sulla figura dello scrittore giapponese Ryunosuke Akutagawa, vissuto (tormentatamente) a cavallo tra fine ´800 e inizio ´900 e considerato uno dei padri del racconto giapponese moderno.
Il lancio stampa chiaramente insiste sul fatto che in questo modo Peace descrive le contraddizioni del Paese-Giappone, io questo scrittore lo temo un po´quando assume i toni dell´inquietante e dell´onirico  - cosa che pare che in questi racconti succeda.

Penso invece che mi getterò su C´è posto per un solo amore della scrittrice israeliana Kalanit W. Ochayon. Diciamo che mi convince molto che il libro esca per Giuntina, anche se devo dire che ad esempio la copertina in sé mi avrebbe scoraggiato col suo posizionamento molto "rosa-leggero".
Rinvigorente invece l´assaggio sul sito dell´editore, che parla sì di una storia d´amore (che va bene, intendiamoci) ma anche di una scrittura brillante e colloquiale, cosa che mi ha subito fatto entrare in sintonia in questa narrazione su tre donne.

SUL BLOG - LAVORI IN CORSO

Nel frattempo sto leggendo un libro originalmente distopico che finora riterrei prodigioso. Si chiama Questi tempi fuori dal tempo di Francesco Fagioli scrittore un po´fuori dalle rotte e dalle frenesie editoriali, nel 2007 con l´esordio "Un certo senso" si conquisto l´appoggio del collettivo Wu Ming e paragoni davvero eccellenti - Kafka, Malerba, Buzzati. Era stato pubblicato da Marsilio, che lo candido al Premio Strega.
Leggendo questo nuovo libro, non mi stupisco dei paragoni (anche se di Kafka percepisco poco) e vi invito a incuriosirvi.

Inoltre la fida collaboratrice Cristina Buldrini sta leggendo il nuovo di Lorenzo Marone, di cui già aveva qui recensito il primo La tentazione di essere felici.
Anche su questo nuovo La tristezza ha il sonno leggero le sensazioni di Cristina sono felici, e potrebbe quindi diventare un libro caldamente consigliato.

Mi fermo qui, ma solo per questa volta, che mi devo preparare per la libreria. Stay tuned.




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