NON CHIAMATEMI HAIKU
Delicati, poetici, romantici, a volte surreali, spesso fragili, ripeto poetici ma sempre di una poesia buona, come se l´autore sapesse sempre quando fermarsi, prima che una sorta di Haiku narrativo diventi una cartolina color rosa e avorio e un po´stucchevole, e prima che tanti - e tanto delicati - sentimenti si tramutino in zucchero.
Ho molto apprezzato questa raccolta di Ventuno racconti (il titolo è autoesplicativo) di Simone Delos.
Per Delos è l´esordio, e in qualche modo stupisce la maturità nel plasmare una materia non semplice e da noi mai troppo popolare - come il racconto - e tanto più difficile da maneggiare quanto più si muove sui toni nominati in avvio di recensioni. Materia soffice e fragile, appunto.
I riferimenti dell´autore sono Baricco, Maxence Fermine, anche Perec, e per fortuna glieli ho chiesti a lettura in corso, altrimenti i primi due mi avrebbero allontanato; di certo c´è una ricerca della frase tondeggiante e nitida, di una compiutezza sintetica e ieratica (bozzettistica, a volerla spingere in negativo) che può ricordare lo scrittore torinese, allo stesso tempo mi pare che Delos trovi una sua voce autonoma e soprattutto non ha quel tanto di sovrastruttura "furba" (in netta direzione cattiva poesia, poesia stantia, poesia buona per salotti letterari frequentati da lettori in cerca di citazioni da far sgranare gli occhi) che ahimè mi viene da attribuire a Baricco stesso (di cui comunque ammiro il mestiere, beninteso).
Pur nelle coordinate stilistiche di cui sopra i racconti sono ben variegati come tematiche e ambientazioni: dal simil-poliziesco, al surreale, al bozzetto di ambiente, alla dinamica delle relazioni, fedeltà, amori, gelosie, e ovunque o quasi Delos trova il tono giusto, con due o tre vette che mi sono particolarmente goduto, ma lascio che ognuno scopra le sue.
In ultima analisi una bella scoperta anche perché - non lo nascondo - gli esordi che arrivano al Blog e al me Blogger dalla piccola editoria ultimamente mi stavano lasciando molto perplesso* e questo invece mi aiuta a riconciliarmi e non solo, a ritrovare armonia e interesse col/per il genere del racconto che non è tra i miei favoriti.
Simone, sei promosso a pieni voti.
*non generalizziamo: arriva di tutto, dal quasi self publishing, alle cose "fuori genere" per me, a storie valide ma non sostenute da scrittura all´altezza, fino a scritture prive dei requisiti minimi. Chiaramente in questo caso - come in tanti altri e sono quelli positivi - ci troviamo davanti a un autore serio e dall´ottima tecnica.
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