LE PIEGHE DEL PENSIERO
Questo testo piuttosto smilzo penso si possa far "rientrare" nella categoria dei libri di frammenti e di pensieri sparsi, come ad esempio Mi Ricordo di Brainard o Ricordarmi di del francese Pagés, in questo caso però con una struttura più libera e non legata appunto alla dinamica della memoria.
Ribeyro é stato scrittore sudamericano ma nemico del barocco e del realismo magico che molto spesso contraddistinguono quelle letterature, in ogni modo come si capisce sperabilmente dalla mia premessa, questo non è un romanzo, bensí una raccolta di pensieri, aneddoti e riflessioni, che vengono pubblicate come Scritti Apolidi proprio per sottolinearne il loro essere "out", il loro non appartenere al corpus romanzesco dell´autore.
La penna di Ribeyro è fluida, il suo pensiero spesso giocato sui toni della malinconia, dell´epifania creata da episodi della vita quotidiana (un inquilino del condominio incontrato sulle scale, una lumaca salvata dall´investimento per la strada), della riflessione sui soliti grandi temi (amore, paternità, malattia, morte).
È un testo curioso ma di sicuro non irrinunciabile, può comunque valere come introduzione all´autore per poi muoversi verso altre opere (anche se in Italia non si trova molto).
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