RICALCARE L´ARTE
Tuena è scrittore
direi appartato e affascinato dalla storia, dal passato, autore di recuperi direi “filologici”
di avvenimenti e vite, da (far) rivivere mimeticamente, adattando la scrittura
al fatto raccontato.
È così anche con
questi Memoriali sul caso Schumann, dove si percorre l´affascinante vicenda
degli ultimi anni di vita del musicista, i suoi rapporti con Brahms, la
reclusione in un manicomio, la contrastata creazione delle sue ultime opere.
La mimesi sta nel
metodo di Tuena, che abbraccia una scrittura ricalcata sui “generi” dei tempi
(epistola, memoriale, riflessione filosofica) confezionando il tutto come
racconto del mistero che mi pare omaggiare Hoffmann (citato a ripetizione, in
effetti). L´operazione, va detto, è altamente
manierista, un po´alla maniera di certo Michele Mari, ci starebbero qua
discorsi barbosi sul postmoderno, sul calco di scritture passate per nascondere
l´assenza di storie (?) del nostro presente, ma appunto va evitata la barba, e
ci si deve attenere al libro.
Che è affascinante,
ben fatto, scorrevole, ricco di riflessioni sui temi di identità, doppio,
creatività come condanna, alterità del cervello di artista, ma che rischia
secondo me di far prevalere la ricerca, il cervello, la cura amanuense nell´assumere lo stile (e la
visione del mondo) dei tempi, sul cuore e su un´empatia con il lettore che vada
oltre all´indubbio interesse per la storia – o le storie – narrate.
Grazie!!
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