AMMANITI 2.0
Il titolo di questa recensione va vissuto in maniera positiva: come Ammaniti infatti Genovesi usa bene in questo suo Esche Vive il montaggio parallelo, domina bene una base di solido realismo di provincia, preferibilmente di stampo contadino, con linguaggio all´altezza (o alla bassezza) della situazione, diversamente dal romano Genovesi non cerca invece il climax "S.King"-iano, non richiede una totale sospensione della credulità, rimane ancorato alla realtà, maneggia con sapienza un´ironia mai volgare e rinfrescante, descrive con nostalgia coinvolgente l´adolescenza.
Romanzo insomma riuscitissimo per il 99,8%, lo 0,2% restante é racchiuso nella pagina finale sotto forma di sentenziose (e Fabiovoliane, temo) considerazioni sulla vita.
Va beh, succede, sarà stato l´editor mondadoriano...molto bene comunque, tanto per finire, che da Transeuropa (e dal promettente ma meno solido "Versilia rock city") Genovesi sia passato direttamente all´editore massimo, buon segno visto che la qualità c´é.*
*Recensione scritta prima di "Chi manda le onde", che ha poi confermato - nella stessa direzione e quindi mostrando una piu´che decorosa stasi piuttosto che un´evoluzione - le doti dello scrittore.
Il contenuto non so, ma il titolo è orribilmente cacofonico.
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