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LIBRI E RECENSIONI. DONALD BARTHELME - RITORNA, DOTTOR CALIGARI

L´ASSURDO, CERTAMENTE




Ecco Barthelme, Barthelme il postmoderno, ispiratore di DFW (che poi però se ricordo bene lo aveva in parte rinnegato), ammirato da Carver.
 
Barthelme "Re del racconto breve" ma virato surreale/assurdo - per cui dico già che non sono il lettore ideale.
 
Ma c´è qualcosa, qui; alla fine Barthelme usa l´assurdo per smitizzare, per smascherare l´assurdo stesso - quello della vita (qui troviamo divorzi, tradimenti, eredità, politica, televisione, artisti spiantati, salotti letterari). E usa lo scarto surreale - ora affidato ai punti di vista (personaggi che appaiono contemporaneamente in prima e terza persona), ora al gioco linguistico, ora al puro non-sense (secondo me le parti meno riuscite) - per provare a far percepire al lettore tutta quella assurdità, come se per rendere migliore un piatto già troppo piccante e salato, ci si aggiungesse una pioggia di sale grosso.
Ora - di tutta la raccolta direi che "solo" due o tre pezzi valgono veramente la pena (quello in cui compare Batman, quello dedicato ai picchettanti poi malmenati dai teppisti, quello dell´alunno/uomo concupito dalla maestra), altri appunto li ho trovati troppo artefatti nel loro voluto esasperare i registri del surreale, ma è stata comunque un´esperienza appagante, specie se si vuole andare alle radici del postmoderno.

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