LA VARIETÁ GENERAZIONALE
Raccolgo qui tre anticipazioni-segnalazioni di libri piuttosto interessanti e appena arrivati in libreria.
Piccola premessa: sono davvero molto curioso di vedere come si muoverà la "nuova" Giunti dopo
"l´acquisto" di Franchini da Mondadori.
Ricordiamo che Giunti é per dimensioni il terzo editore italiano, ma in particolare sulla Narrativa ha/aveva secondo me un posizionamento un po´vago, per dirla molto semplice non era né l´editore da cui ti aspettavi il best-seller alla Mondadori, né quello da cui cercavi la chicca letteraria alla Einaudi.
Intanto pare che sia stato "scippato" Moresco all´editore di Segrate, aspettando altre indicazioni segnalo un libro che dal titolo e dal tema mi ha attratto molto.
Si chiama Gli ultimi ragazzi del secolo, dello scrittore milanese (di adozione) Alessandro Bertante. In comune con un altro (bel) libro di casa Giunti - ovvero Come fossi solo di Marco Magini ha una visuale sul conflitto balcanico, mentre in quello di Magini la partita si giocava sul piano documentaristico-storico, qui la storia é mantenuta su quello personale-generazionale. Una vacanza in Croazia, un amico, e in parallelo la storia di formazione adolescenziale del personaggio-autore, negli anni ´80 della Milano canonicamente "da bere" (e forse da sniffare, o da iniettarsi in vena).
Ne parlerò presto in sede recensoria.
Altro autore italiano e altra storia che mi pare "generazionale" é quella di Charlie non fa Surf, del "giovane" autore Giuseppe Catanzaro.
Le probabilità che non mi facessi prendere dal titolo "baustelliano" (a sua volta ispirato ad Apocalypse Now) erano pari a 0. L´ambientazione é Roma, durante il praticantato in uno studio legale, anche qui abbiamo due amici, tra difficoltà quotidiane, simil-precariato, e vita selvaggia in una capitale indierock/hipster.
Mi pare interessante (seppur non originalissimo, chi é senza peccato scagli il primo Tom Petty), poi bisognerà guardarci dentro per capire la scrittura.
Cambio radicalmente paese e tema, passando a un editore in cui credo molto, ovvero Keller, che ha sempre un occhio e un "tocco" particolare nello scovare autori di lingua tedesca validi e (ancora) poco noti da noi.
Questo potrebbe essere anche il caso di Martin Pollack, austriaco, classe 1944, di cui é stato appena pubblicato Paesaggi contaminati.
Tra reportage, autobiografia e fiction Pollack ripercorre e descrive i paeseaggi dell´est europeo, idilliaci ma contaminati dalle immense tragedie della storia del ´900, dalla shoah, alle varie purghe anticomuniste.
Una maniera - come dice una recensione trovata su Panorama - di costruire una nuova "mappa della memoria", che unisce la storia personale dell´autore (che fu bimbo proprio in quei paesaggi) e la commemorazione di vittime "dimenticate".
Lo leggerò di sicuro.
Finisco qui, per il momento, ma altre anticipazioni e segnalazioni non mancano nel mio archivio. Stay tuned.
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