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LIBRI E RECENSIONI. MARTIN AMIS - IL DOSSIER RACHEL

IL PICTURE BOOK DI AMIS




Di Martin Amis questo é l´esordio. Cioè, lui lo ha pubblicato nel 1973, quando aveva 24 anni. E noi lo leggiamo - anzi io lo leggo ora, alla prima edizione italiana.Direi "asincrono". Come vedere il tuo idolo, lo zio figo che ti ha insegnato a giocare a calcio, l´amico che ti difendeva dai bulli, il Papà che ti portava in campagna e lavavate la macchina insieme, tutti e tre imbattibili, intoccabili, PRIMA, prima che diventassero così, idoli solo in potenza, in realtà fragili e brufolosi e titubanti.

Fuori di metafora: questo é il Romanzo Adolescenziale di Amis, il suo Holden, il suo Portnoy, il suo (parziale) Augie March: vitalismo, contestazione ai genitori, i primi amori, la scoperta di un corpo ancora imperfetto e imperfettamente funzionante (schifezze comprese), le droghe e (chiaramente) il sesso, tanto sesso.

La penna di Amis era già inventiva, euforica, affilata, nel rifiuto totale del politicamente corretto (una ventina d´anni prima di Palahniuk, per dire) e credo che molti 24enni vorrebbero scrivere un romanzo così, certo avendo visto la crescita dello scrittore nei successivi e soprattutto - mio malgrado - essendo ormai lontano da quell´etá, é difficile farsi coinvolgere come nelle opere migliori dell´autore (Money, L´Informazione, La casa degli incontri).

Detto questo, si ride molto, ci sono pezzi di bravura formidabili (i pensieri del protagonista per provare a ritardare l´orgasmo) e il personaggio di Norman sembra aver fatto da modello per tanti altri grettissimi e adorabili "proletari" dell´opera di Amis.

Probabilmente un romanzo non per tutti - pur nella sua sostanziale riuscita - ma per i fan degli autori e di certe atmosfere (vedi sopra) sì.

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