MIOPIE E CANOCCHIALI
Si chiama Orlando Esplorazioni, é trimestrale e gratuita (la potete scaricare qui) e il direttore é un nome abbastanza eccellente della critica italiana come Paolo di Paolo.
Il numero attuale titola "Futuri venerati maestri": in pratica si tratta di eleggere gli scrittori italiani tra i 50 e i 70 anni che rimarranno, insomma quelli che verranno ricordati, ed entreranno nei futuri canoni e nelle antologie.
A giudicare sono stati chiamati critici, dottorandi e blogger tra i 20 e i 40 anni. Come dire: lo sguardo di una generazione relativamente giovane su quelli che - appunto - potrebbero essere i maestri del futuro. Ogni "giurato" aveva tre voti, e quella che é stata composta é quindi una variopinta e programmaticamente discutibile classifica, che recita queste posizioni
1) Michele Mari
2) Walter Siti
3) Antonio Moresco
4) Valerio Magrelli
5) Erri de Luca
nelle posizioni di rincalzo abbiamo poi i Baricco, Busi, De Carlo, Veronesi, Tamaro, Ferrante, Del Giudice etc etc etc
In questo tipo di sondaggi o riflessioni l´interesse penso sia appunto suscitato da quella sana mancanza di prospettiva storica; in altri termini fin troppo facile dire ora "ah, Vassalli é candidato per il Nobel, l´anno scorso lo ha vinto Modiano, massimo rispetto ma belli i tempi in cui lo vincevano Montale e Saul Bellow"...ma in realtá non sappiamo se a quei tempi le persone pensassero o dicessero "si, lo ha vinto Bellow, ma erano ben altri tempi quando vincevano Faulkner o Steinbeck".
Proviamo a giocare, allora:
a) Di base penso che si, tutti quelli che sono stati citati tra i primi 5 entreranno in qualche canone. Probabilmente in maniera e con pesi diversi.
Mari é soprattutto un mimetico stilista, ma anche un abilissimo utilizzatore direi artigianale della lingua e delle voci, Siti é stato a modo suo un innovatore con la sua auto-fiction dolente ma mai troppo ripiegata su se stessa, Moresco ambisce a creare opere-mondo riempite dalla sua lingua e dalle sue visioni, Magrelli ha un suo percorso schivo e coerente da poeta e romanziere, De Luca é una sorta di minimalista sapienzal-sentimentale.
Tutti e 5 hanno sicuramente inciso nei destini attuali della nostra letteratura
b) Eppure - e se ne rende conto anche il curatore Raccis commentando i risultati - probabilmente una sorta di naturale miopia ha relegato a posizioni fin troppo basse scrittori come Aldo Busi e Andrea De Carlo. In effetti chi sta tra i 20 e i 40 anni (soprattutto chi é schiacciato verso l´estremo più giovane) difficilmente ha potuto apprezzare "In diretta" gli esiti migliori di questi e altri scrittori (anche Baricco se vogliamo, pure Veronesi), potendo quindi per esempio avere l´impressione che De Carlo sia uno sbiadito scrittore commerciabile (e invece gli esordi sono stati degni di nota, anticipando quasi certi esiti del minimalismo americano, mischiando con successo leggerezza calviniana e immaginario cinematografico) e Busi una sorta di caricatura di se stesso, una checca autoreferenziale e vagamente passata di moda.
Sono insomma convinto che le antologie future saranno più varie e situazionali di quello che immaginiamo ora, a seconda dei compilatori i canoni saranno mobili/flessibili, non escludo che ad esempio troveranno spazio i casi letterari, ad esempio la Tamaro, che prima di infiacchirsi era scrittrice di racconti crudi e incisivi; e vedrete come verranno (ri)valutati autori che ora sembrano minori - che magari per assenza di urgenza non sono stati avvistati dai pur potenti radar dei "giudici" - come Cavazzoni, Affinati, Del Giudice (che comunque ha una buona nona posizione), lo stesso Permunian.
Non so se spero troppo ma mi piacerebbe che a questo post o comunque alla lettura della rivista "seguisse discussione" proprio perché la riflessione sulla letteratura italiana sa a volte creare vivacità, stimoli e un po´di sana polemica.
Inizio io dicendo che il migliore del lotto é per me Walter Siti, che trovo abbastanza scandaloso che sia assente un altro artigiano di grande qualità come Perissinotto e che é un peccato che Piperno abbia soli 42 anni.
Al mio segnale...
Seguendo Di Paolo conoscevo già questa rivista, anche se non l'ho mai vista cartacea. Si può però scaricare dal sito.
RispondiEliminaDei nomi fatti ho letto solo qualcosa di Baricco, quando ero al liceo, quindi non posso esprimere un giudizio.