IL MICROROMANZO SULLA RIVOLUZIONE CULTURALE
Dal titolo al formato (un opuscolo di 60 pagine scarse) questo é un libro strano. Un racconto strano. Un mini-romanzo strano, forse?
Renouard é un giovane scrittore-saggista-filosofo francese, questo libretto é stato ignorato dai più per poi vincere a sorpresa il Premio Dicembre del 2013 (pare in Francia sia prestigioso).
L´intento dello scrittore é di scrivere una serie di opere brevi sui rapporti tra letteratura e potere; qui siamo nella Cina maoista, e il protagonista partecipa a quell´ambiente culturale accettandone le logiche (a un certo punto si occupa - da qui il titolo - di aggiustare in senso popolare e anti-borghese le opere rappresentate a Pechino) e puntualmente venendone punito, perché é chiaro, lo scrittore che si asservisce al potere alla prima svolta per lui negativa ne subisce le conseguenze.
Il racconto é stilisticamente perfetto e molto arguto, peraltro Renouard mette in scena tutti personaggi realmente vissuti e anche lo spunto é reale (da uno studente cinese-americano interessato all´opera popolare degli anni ´60 cinesi), si legge in un soffio e lascia un retrogusto amaro di malinconia, insomma non é solamente un´opera a "tesi" ma un vero e proprio romanz-ino compiuto in se stesso. Detto questo é difficile spacciarlo per il romanzo dell´anno e probabilmente non lo vuole neanche essere.
Visti formato e costo contenuto, ne consiglio la lettura a chi voglia trascorrere un´ora con un testo un pochino diverso dai soliti. Bravo l´editore Nottetempo a puntare su un´operazione così coraggiosa e volutamente di nicchia.
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