TOO BIG TO FAIL?
Siamo a metà anno e le uscite dei primi 6 mesi ci o mi hanno travolto, ma non per questo ci o mi arrendiamo/arrendo, perché altre cose stanno per uscire o arriveranno, e qui mi concentro su autori che - seppur diversissimi tra di loro - potrei definire BIG per l´interesse che immagino suscitino in pubblico (=lettori avveduti) e critica.
Ne avevo già parlato ma siccome siamo ormai prossimi ri-segnalo a Settembre l´uscita del nuovo Martin Amis, "L´area di interesse" previsto a Settembre da Einaudi.
Il titolo é rimasto fedele all´originale inglese (The zone of interest) la storia é tipicamente amisiana (almeno così la identifico io); siamo in un campo di concentramento nazista. Si crea un triangolo: il comandante del campo, il suo ufficiale Thomsen, e la moglie del comandante, di cui Thomsen si innamora.
E abbiamo pure un triangolo di narratori: "parlano" infatti il comandante, Thomsen e un altro personaggio, l´ebreo (ma al soldo nei nazisti) Zacharias Szmul.
Dopo anni di mixed reviews il romanzo é stato considerato il migliore di Amis da London Fields in poi, e lodato ad esempio da una certa Joyce Carol Oates. Peraltro quando in passato Amis si é occupato di un certo tipo di realtà (La casa degli incontri, lì si trattava dei gulag) il risultato é stato pregevole.
L´ Abraham B. Yehoshua degli ultimi romanzi non é magari stato quello dei suoi capolavori, ma insomma l´uscita di un suo nuovo lavoro é sempre un evento, se vogliamo, e appunto a Ottobre sarà pubbblicato per Einaudi il nuovo "La comparsa".
É una storia secondo me molto tipica per quest´autore, che riesce benissimo a sondare il privato senza lasciare da parte i grandi temi della sua terra.
Si parla della musicista Noga che a 41 anni é "costretta" al divorzio perché si rifiuta di avere figli. Deve provvisoriamente sistemarsi nella casa della sua infanzia a Gerusalemme (che é anche la città natale di Yehoshua), in un vecchio quartiere dove la protagonista si trova a fronteggiare la disapprovazione e il sospetto di chi non condivide la sua scelta.
Insomma la dialettica tra privato e religione e "scelte politiche" in senso lato continua a essere centrale nell´opera del grande scrittore israeliano.
Piccola (o grande) curiosità: dal punto di vista personale (non so poi come venga giocata la cosa nel libro) Yehoshua ha attaccato senza mezzi termini le donne che rifiutano di avere figli, creando notevole polemica in patria. Sarà interessante vedere come romanziere e "pensatore/intellettuale" giocheranno questa partita a livello narrativo.
Un altro grande e un altro libro che ritengo sia molto atteso: Jonathan Franzen e il suo "Purity", che esce a 5 anni dal bel "Libertá" - negli Stati Uniti a Settembre 2015, per noi da Einaudi nel 2016.
Dalle prime anticipazioni la storia sembra una sorta di Cardellino rivisto da Franzen con la collaborazione di Pynchon e Lethem, ma chiaramente queste impressioni da "relata refero" possono ben ingannare.
Di certo é un´opera corposa (piú di 500 pagine) e ricca di ambizione come tipico di questo autore;
trovate qui alcuni approfondimenti.
Mi pare che con Amis-Yehoshua-Franzen si possa essere ben sazi e soddisfatti di anticipazioni per il momento, per cui...stay tuned.
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