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LIBRI E RECENSIONI. MARCO MISSIROLI - ATTI OSCENI IN LUOGO PRIVATO

UN RIGOROSO BIGNAMI


Atti osceni in luogo privato



C´è secondo me un momento in cui un autore già discretamente affermato ma sostanzialmente ancora "di culto" cerca di fare il botto.
Non ho abbastanza esperienza del mondo editoriale per dire se questa sia una cosa che pensa l´autore autonomamente, se nasce da un dialogo tra lui ed editori ed esperti e così via.

Però questa è l´impressione forte che mi nasce dalla lettura di Atti osceni in luogo privato, il nuovo romanzo di Marco Missiroli. L´editore, la copertina, il titolo, D´Orrico che come al solito si abbandona ai suoi fervori, la critica unanime, la quasi candidatura allo Strega.

E si tratta di un romanzo furbo, molto furbo. Pure troppo.

Intendiamoci: è un romanzo fatto benino, ma è un Bignami (sarà questo che è piaciuto a D´Orrico -. magari non ha tempo?). C´è il sesso e allora il pensiero va a Roth, ci sono le ambientazioni borghesi e la scrittura un po´distaccata, elegante simil-Piperno, c´è la Milano anni ´80 e quindi De Carlo (che però ai suoi vertici era più bravo), c´è un po´di storia generazionale tipo La meglio gioventù, e poi ci sono Parigi (da cartolina!), i tradimenti il comunismo il matrimonio la paternità e altre cose che taccio per non spoilerare troppo.
E tanta tantissima letteratura, tutti i personaggi o quasi sono lettori forti, fortissimi. E leggono tutti cose giuste, giustissime. Quasi all´avanguardia (Carver nei primi anni ´80 - roba da intenditori, da precursori).

Ma non è questo. Dopo un inizio rapido e ben calibrato, la sensazione di artefatto ed eccessivamente studiato si è fatta fortissima. I personaggi fichi giusti, le frasi scolpite giuste, e delle dosi di buonismo veramente industriali: non ho contato alcun personaggio negativo. In questo romanzo ci si tradisce, ci si rubano donne, ci si lascia, ci si spinge a farsi lasciare, ci si dedica al sesso facendo capire che è solo sesso e vadano in malora i sentimenti etc etc senza che sorgano veri conflitti, senza che nessuno ci rimanga veramente male o ci lasci (sentimentalmente) le penne, o dica una cavolo di parolaccia, a un certo punto mi veniva voglia che prendesse la penna De Amicis e si inventasse un Franti che infame sorrise, tanto avrei voluto qualcuno che in questo romanzo si facesse serenamente odiare.

È un Bignami, insomma, e alcune intuizioni, le scene di sesso e seduzione abbastanza riuscite, il ritratto rapido e sentito di Milano non salvano la situazione, o almeno non riescono a elevare questo Bignami a un rango superiore, al rango ad esempio di opera alla De Carlo che - con i suoi limiti - fotografava in maniera vivida e apparentemente sentita a un´epoca e una generazione (mi riferisco ad esempio a Tecniche di Seduzione e al pur imperfetto Due di Due).

Non ho letto altre opere di Missiroli e non sono quindi in grado di poter dire se appunto si possa confermare il sospetto di cui sopra (ovvero scrittore bravino ma qui insincero nel tentativo di fare il botto) o se la reale ispirazione di questo scrittore vada in quella direzione rapidamente accumulatoria, vent´anni circa di storia e di citazionismi racchiusi in 250 pagine carine.

Lo consiglierei per un viaggio in treno e per chi non abbia mai letto Roth - o almeno De Carlo, ovvero con le dovute differenze gli originali. Quelli che sapevano farlo davvero

***

Ps1 Piccola perla ironica

A un certo punto nel romanzo il quartiere attorno alla Cattolica di Milano viene definito "bucolico". Chi lo conosce non ha bisogno di altro per concedersi un sorrisino.

Ps2. Almeno una parte era sincera

Beh, devo dire che da come vengono descritte seduzioni e corpi, Missiroli deve avere o avere avuto un certo fascino e un certo ascendente Beato Lui.

Commenti

  1. Ti faccio i miei complimenti. La tua recensione è utilissima per chi deve muoversi nel marasma dei libri contemporanei senza o con poco pedigree. Poiché ho letto Roth, credo che questo resterà nello scaffale.

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  2. Grazie del commento e dei complimenti. Cerco di essere utile ai lettori come vorrei che blogger e critici fossero utili a me (e spesso - non sempre - lo sono)

    Un saluto!

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  3. Marco sei stato fin troppo buono. Mi sono divertita a leggere e ho apprezzato l'ironia leggiadra ! Complimenti !

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