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LIBRI E RECENSIONI.MICHELE MARI - RODERICK DUDDLE

MARI, MIMETISMO E MODERNITÀ

Recensireilmondo



Avevo già recensito "Roderick Duddle" di Mari ma quello che avevo scritto era una "Pillola" (che comunque trovate negli archivi del Blog) e volevo ora fare due considerazioni in più su questo scrittore che pare avere un nutrito gruppo di fedeli fan.

Mi pare che Mari attraversi in maniera mimetica i generi, saltando tra differenti temi e registri, e mi sembra anche che però riesca a mantenere il controllo, a non liquefarsi totalmente in quello che racconta, insomma mimetico, stilista, narratore, ma narratore presente e consapevole.

In effetti appena iniziato Roderick Duddle pur divertendomi mi chiedevo se servisse veramente riscrivere Stevenson e Charkles Dickens e Fielding 4 secoli dopo.
Ebbene sì: serve, se lo si fa con l´ironia e appunto la consapevolezza di Mari che ci ricorda sempre che lui c´è, vive nel nostro secolo, è uno scrittore e ci sta intrattenendo.

Lo scarto ironico e moderno é reso ad esempio dalla maniera in cui l´autore si rivolge al lettore (...mio impaziente lettore...mio sapido lettore...mio frettoloso lettore...) laddove al lettore stesso viene attribuito un aggettivo inerente alla trama, come in una sorta di gioco di specchi, di teatro-realtà.

Eccellente è poi la maniera in cui viene riprodotta con fedeltà filologica l´Inghilterra di quei tempi mettendo però in bocca ai personaggi un mix di italiano piano corretto e raffinato screziato da inflessioni tipicamente lombarde (una per tutte, l´esclamazione ciá) e la cosa riesce credibile, rende addirittura più avvincente l´assieme rispetto alla pura (seppur ingegnosa) copia degli originali.

Sulla trama non ho molto da dire, è tipica - forse archetipica - con il trovatello perseguitato, gli equivoci, gli intrighi, la parabola di fuga-disgrazia-redenzione, é avvincente e peraltro a Mari riesce almeno un colpo di genio con l´indimenticabile personaggio del malfrodito.
Sottotraccia - visto che siamo nel ventunesimo secolo - tutta una serie di temi altrettanto tipici (il doppio, l´identità perduta, la ricerca del "tesoro" che a un certo punto diventa gusto e ossessione della ricerca fini a se stessi) ma in primis comunque un moderno e riuscito romanzo post-picaresco.

E così spero di aver reso giustizia a Mari.

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