LA GIOVENTÙ DI MIKE
Questo é il mio secondo Balistrieri dopo "Tu sei il male" e anche questa volta non sono deluso.
Costantini riesce ad azzeccare il thrillerone-giallo pescando molto bene - come già fece De Cataldo, sempre tenendo Ellroy come riferimento - nella storia sporca del nostro paese, che di spunti ne dà a bizzeffe.
Questo libro é ciò che si definisce un "pre-quel" rispetto al primo, infatti in una (forse troppo) lunga sezione si ripercorrono le agitate gioventù e adolescenza del nostro protagonista, per poi fuggire in avanti a Roma, subito dopo l´omicidio Sordi da cui prendono le mosse le vicende del primo capitolo.
L´intento di Costantini - oltre a chiaramente intrattenerci -.é quello di approfondire le motivazioni profonde che rendono Balistrieri cosi tormentato, combattuto tra cinismo e anelito alla giustizia.
Due cose mi convincono in particolare: intanto l´ottima costruzione dei personaggi principali e dei loro rapporti. Quasi tutti i protagonisti possiedono una loro psicologia piuttosto ben definita (rispetto ai canoni del genere, beninteso), il che consente di scavare in temi come l´amore (o odio) paterno/materno, l´amicizia, i debiti di riconoscenza.
Poi Costantini riesce a maneggiare trame rischiosissime in quanto piene di colpi di scena e accelerazioni di rischio, senza mai cadere nel ridicolo o nell´illogico.
Nei canoni del thrillerone moderno c´é anche una foliazione elevata (in parole povere: libri lunghi) per cui perdoniamo volentieri anche qualche lungaggine iniziale nella pur interessante e ritmata parte libica.
E ora mi manca solo il momento nel quale Il male non dimentica...
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