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LIBRI E RECENSIONI. AMOS OZ - GIUDA

PARABOLA DI UNA SOLITUDINE

su Recensireilmondo


Scrittori, scrittori israeliani. C´è questa triade, Grossman (il poeta, il lirico) e i più concreti Yehoshua e appunto Amos Oz. Al mio primo Oz letto, questo Giuda, scopro che gli ultimi due si assomigliano. La scrittura elegante, allusiva, direi una sorta di chiarezza allusiva e di densità scorrevole. E poi, tipico della narrativa israeliana la maniera in cui pubblico e privato convivono. Storie romantiche e sullo sfondo la Storia. Le prevaricazioni, le Catastrofi, le Dispute.

Il romanzo si intitola Giuda, ma non è - o non è solo - una dotta e teorica dissertazione sulla figura del traditore. O sul modo in cui Gesù viene visto dagli Ebrei.
Io direi che la natura vera di questo bel romanzo è di storia di formazione, di parabola di una o più solitudini.
Un giovane alla ricerca di se stesso va a servizio a casa di un anziano professore disabile, che ha bisogno di compagnia e di un compagno di discussioni. Nella stessa casa abita una donna distante, bella e vagamente misteriosa.
Si ritroverà il protagonista? Entrerà nelle grazie del professore e della donna? A cosa porterà il continuo discutere della recente storia israeliana (siamo nel 1960, Gerusalemme é divisa in due zone), a parte arricchire il lettore?

Oh basta, questo è semplicemente un gran bel romanzo, ne ha gli elementi: sentimenti e storia, squarci lirici e passi quasi saggistici, tre personaggi che non si dimenticano, nessuna tentazione di fornire risposte semplici o fare la morale. Tante tragedie e - allo stesso tempo - quasi nessuna tragedia, come se le vere caratteristiche di questa storia fossero una soffusa malinconia, una sensazione di rassegnazione, più che le emozioni forti del lutto, dell´inimicizia e della recriminazione.

Certamente altri recensori e giornalisti sono stati e saranno più bravi di me nell´estrarre da questo libro i vari significati teologici e politici (e ci sono eh - ogni personaggio ha le sue belle dichiarazioni programmatiche, alcune davvero illuminanti), io preferisco vederla come una grande storia di amore, nostalgia, padri e figli. Molto consigliato.


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