ALLA RICERCA DELLA NICCHIA
Ho iniziato le anticipazioni per la prima parte del 2015 con un Mainstream che non lo era affatto, quindi pensate che perle (o robe sconosciute e astruse) posso presentarvi se il titolo é "Gli avveduti". Insomma ho soggettivato l´oggetto (eh eh), e gli avveduti sono i lettori, più che gli scrittori, ma niente, ormai mi sono deciso per questa label.
Il che non vuol dire - attenzione - che qui si parli solo di piccoli editori. Non é quella la discriminante.
E inizio proprio da un grande: Einaudi. Che meritoriamente (almeno spero) riporta in libreria a Febbraio "Cevengur" dello scrittore russo Andrej Platonov (qui sento già grasse risate e domande tipo chiiiii?). Platonov fu scrittore decisamente sgradito al "palazzo" e non é un caso.
Platonov fu infatti un vero comunista, e un vero utopista. Nel suo romanzo ritrae il fallimento (da lui immaginato, non ancora avvenuto) del comunismo razionalista, dell´idea comunista spinta agli estremi, il dominio della burocrazia sulla ragione. Il tutto con quelle tinte cariche e surreali (é stato paragonato a Bulgakov, tra gli altri) che contraddistinguono molta letteratura russa.
Ora, mi pare difficile spacciarlo per Donna Tartt o Harry Qubert etc...etc...parliamo di un romanzo di 90 anni fa, ma allo stesso tempo di un scrittore che molti esperti ritengono importante rivalutare, rileggere.
Adesso le risate si faranno ancora più grasse quando dirò il titolo del secondo libro anticipato. La riforma dell´opera di Pechino. Ah, ah, ma dove li scovi questi titoli?
É un piccolo libro del giovane scrittore francese Mael Renouard, e anche qui si parla di uno stato comunista, la Cina di Mao, e del sogno di un artista di "riformare" l´opera di Pechino - appunto - sostituendo alle storie borghesi altrettanti racconti proletari. Contadini, operai. Ma la cosa gli si ritorce contro. Semplice, lineare.
Una riflessione sulla Cina, ma soprattutto sul ruolo dell´artista e dello scrittore, esposto alle proprie idee, e alle mode, al contesto in cui é inserito. Mael poi pare sia bravo a interpretare il personaggio del Dandy...e che scriva classico, insomma mi ricorda qualcuno, uno coi baffi che peró scriveva cose ben più lunghe. In ogni modo, a Gennaio per Nottetempo.
Rimango in Francia, rimango da un Dandy ma mi muovo in un´altra epoca con Paul Bourget, scrittore vissuto a cavallo del passaggio tra 800 e 900, affascinato dalla psicologia, scrittore anche ideologico che quindi - come spesso in questi casi - rischia di risultare datato o a tesi. Nel nostro paese é già stato tradotto, lo si trova presso piccoli editori e imprevedibilmente da BUR.
Ora il piccolo editore Leone sta per far uscire André Cornelis, guarda caso un romanzo "a tesi" su bisogno di giustizia e vendetta. André infatti vede morire il padre e si propone di vendicarlo, di fare giustizia, costi quel che costi. La storia non é nuova, giusto? Ricorda un tizio che si divertiva a dialogare con un teschio, mi pare. Insomma, diamoci un´occhiata
Mi sposto in maniera radicale, perché radicale é la situazione del paese dello scrittore di cui palerò. La Turchia. Tensione di modernità, di appartenenza all´Euro e tradizionalismo religioso. Contraddizioni che a volte vivo girando per Monaco, vedendo donne con velo e jeans e scarpe alla moda, che girano da H&M o Esprit.. Può sembrare un luogo comune, lo so, ma fa sempre impressione.
In ogni modo, Hakan Günday é scrittore non propriamente convinto del nuovo corso di Erdogan, ma, se ho ben inteso, gli interessa poco la politica, mi pare gli interessi piuttosto il romanzo (bene cosí), il suo A con Z (dovrebbe uscire a Febbraio da Marcos y Marcos) é una storia quanto mai moderna, se leggi la trama potrebbe essere Palahniuk, Amis, mischiati a Kureishi.
É tutto sommato una storia di violenza e oppressione e ribellione, interpretata da due personaggi che condividono (quasi) lo stesso nome, Lei - Derdá - viene spedita dalla madre povera a Londra (viene venduta, a dire il vero) con un islamista radicale e violente....Lui - Derda (senza accento) deve nascondere la morte della madre per evitare l´orfanotrofio e diventa prima frequentatore di cimiteri, poi scrittore, poi carcerato, per essersi troppo identificato un uno scrittore Turco-cult (realmente esistito).
Sapori forti, e in Germania ha fatto parlare di sé, una lettura non soffice ma che - tra le quattro proposte - é quella che mi incuriosisce di più.
E ora...come sempre...Stay Tuned...ne arriveranno altre
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