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THE SUNDAY CONVERSATION. FEAT: MODIANO, GRASS E I QUOTIDIANI

LA RUBRICA PIGRA - QUINDI ROSSINIANA

su The Sunday Conversation


Colonna sonora classica: Le canzoni di Rossini

Colonna sonora pop: un po´di electro-soul seria, tipo i SOHN


Ieri ho avuto in mano (in tedesco) "Place de l´Etoile" di Modiano, il suo debutto. e ho avuto l´impressione che si tratti di un Modiano più incisivo e meno etereo di quello che abbiamo conosciuto coi suoi romanzi maturi. il tutto é incentrato sulla figura dell´Ebreo, l´ebreo che prima di ESSERE perseguitato, si sente tale.
Una storia dove apparentemente dominano i registri del surreale e dell´invettiva, non senza un tono comico. 
Insomma, spero che venga tradotto presto in italico (oppure me lo leggo in tedesco)
Segnalo anche che da Lantana é finalmente uscito "Primavera da cani" il terzo capitolo della trilogia autobiografica (tre romanzi brevi) di cui fanno parte "Riduzione di pena" e "Fiori di rovina", edizioni molto curate con biografia e interviste all´autore etc...e libri mediamente più appassionanti (perché più veri, immagino) rispetto a molti usciti per Einaudi e che appartengono a un Modiano appunto più etereo, inconsistente e ripetitivo
***
Due sere fa ho visto Günter Grass, qui a Monaco. Presentava una preziosa edizione del suo "Anni di Cani" (il capitolo tre della cd. Trilogia di Danzica, i cui altri due elementi sono il Tamburo di Latta e Gatto e Topo), arricchita da suoi disegni e acquarelli.
Ha letto con istrionismo alcune pagine, pagine ricche di sapori, odori, personaggi, della vita di campagna, della lenta ma inesorabile adesione al Nazismo.
É stato tranchant di fronte al paragone con il Realismo Magico sudamericano alla Marquez. La sua tesi: é un registro che già da tempo stava nella storia della letteratura tedesca. ETA Hoffmann. Il romanticismo. (Aggiungo io: il libretto del Flauto Magico).
Ha nominato Gadda tra gli scrittori di cui ammira lo stile, il barocchismo portato avanti con capacità affabulatoria, suscitandomi un sorriso di orgoglio (uno scrittore italiano che purtroppo qui in Germania abbiamo dimenticato).

Ma una cosa che mi é rimasta soprattutto: la continua interrogazione sul rapporto tra uomo-scrittore-personaggio pubblico
Voglio dire: Grass é un grande scrittore e ha il carisma di chi ha vissuto quasi un secolo di storia
Ma Grass é anche un uomo discusso. discusso é stato il passato nella Hitlerjugend, da lui stesso rivelato pochi anni fa, ai tempi della pubblicazione della sua Biografia "Sbucciando la cipolla".
Grass era stato a un certo punto accusato di non ritrarre storie di "ebrei" nei suoi libri. come se gli ebrei non esistessero o non fossero esistiti. accusa da lui respinta (con esempi e fatti) proprio l´altra sera.
Qualche anno fa ha dedicato un poemetto non propriamente politically correct a Israele e alle sue politiche di guerra preventiva, attirando altre critiche.
In tutto questo ne é stata attaccata anche l´ispirazione in una mitica lotta tra titani, con il critico Reich-Reinicki che ha fatto letteralmente a pezzi il suo "É una lunga storia" (Ein weites Feld), sia dal punto di vista stilistico che accusando senza mezzi termini Grass di qualunquismo e "apologia della vita nella DDR"
Lo scrittore va giudicato per le proprie posizioni politiche? o si giudica puramente sulla base dell´ispirazione e del contenuto dei suoi libri?
Quanti ragazzi a vent´anni avrebbero fatto gli eroi? Quindi la scelta giovanile di Grass lo rende un nazista, uno che deve restituire il Nobel?
A me Grass é sembrato lucidissimo, quindi immagino che anche il poemetto su Israele fosse voluto, non fosse insomma una di quelle posizioni senili-reazionarie alla Kingsley Amis.
La cosa che per questo mi porto a casa (come si suol dire) é una gran voglia di approfondire. Coi suoi libri però, ancora prima che con le sue opinioni pubbliche.
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Ah: i quotidiani domenicali.
Sul Corriere Lettura c´é McEwan. E anche Lothar (Melodia di Vienna)
Interessanti sul Sole24Ore le recensioni di Penn Warren, dell´ultimo Hornby (che non leggerò, già lo so), la stroncatura della Bignardi, una recensione "dubbiosa" ma non negativa su Grossman e last but not least un attacco frontale a Vassalli nell´occasione della riedizione de "La chimera" con un´appendice critica che viene appunto fatta a pezzettini dal critico Massimo Onofri

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