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LIBRI E RECENSIONI. JOAN DIDION - DIGLIELO DA PARTE MIA

QUANDO COMUNICARE É IMPOSSIBILE

per Recensireilmondo

La mia prima Didion.
E non delude. Proprio no.

Un esteremo e originale minimalismo, i cambi di soggetto, l´uso sapiente del discorso diretto, le reticenze: tutto mira a costruire un mondo dove la comunicazione é diventata impossibile o inutile.
La protagonista Charlotte attraversa il romanzo rimanendo fissa nel suo straniamento, che assomiglia tantissimo a una ricerca della verità, a un rifiuto delle convenzioni del linguaggio - lo stesso rifiuto che forse contraddistingue la prosa della scrittrice.

In questo senso il titolo italiano (differente da questo inglese) è azzeccato, perché il romanzo può anche essere letto come un insieme di messaggi "costretti" ad essere affidati a terzi per essere recapitati, perché qualsiasi tentativo di scambio, di comunicazione con il prossimo sembra essere vanificato da una serie di barriere - fondamentalmente il proprio ego, le cause, i valori, la feroce concentrazione su se stessi (è un caso che invece Charlotte "si dia", non stenti a mettere in secondo piano sé stessa per aiutare il prossimo, vedi le scene del vaccino del colera?).

Altro grande protagonista del romanzo: lo stato immaginario di Boca Grande, repubblica si immagina centroamericana, dove una serie di parenti si contente il potere in una pantomima che ha tutti i crismi della inutilità e quindi della tragedia.

Credo che la Didion abbia ad esempio insegnato molto ai minimalisti degli anni ´8o. A me ha ricordato anche DeLillo, Carver e alcune atmosfere dei film di David Lynch.

Ma bando ai riferimenti, la Didion credo sia grande scrittrice di suo, e questa esperienza "irre"-"surre"-"ale" credo vada fatta.E proseguita, visto che è appena uscito Democracy.

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