IL SOGNO E L´ESILIO
Makine ha il profilo dello scrittore esule - scrive nella lingua del paese di adozione (il francese) ma al centro della sua narrazione c´é la Storia (ci sono le storie) del suo paese natale (la Russia); il tutto con una mescolanza di privato e universale, la singola scena, il singolo ricordo, una frase, devono descrivere il mondo interiore di chi dice io - e quello esterno, in questo caso alcuni decenni di Russia da Lenin alla Glasnost.
Ci sarebbe di che scadere nel banale o nel zuccheroso, ma direi che questo breve romanzo a sua volta composto di otto "quadri" funziona per la grande veritá, sinceritá che si avvertono nella voce dell´autore, che finisce per dire cose non banali sull´amore, sul caso, sulle "vocazioni" e (si) sul sogno comunista.
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