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RECENSIONI. FRANCESCO PICCOLO - IL DESIDERIO DI ESSERE COME TUTTI

STREGATI DAI SAGGI

Francesco Piccolo su Recensire il Mondo

Siamo nel 2014 (lo dico a futura memoria, quando questo libro sará stato dimenticato, per la sua natura di libro che appartiene a un periodo ben preciso): ed ecco, volevo farmi un po´ un´idea mia degli Strega-Favoriti, in questo 2014, dopo aver letto Scurati, e prima di Catozzella.

Questa non é narrativa e quindi mi chiedo cosa ci faccia nella cinquina; la saggistica é contemplata dal regolamento del Premio?

 Detto questo la voce di Piccolo é fresca e divertente. a me ha ricordato i saggi di Pansa sulla realtá italiana, é un libro che farei leggere dai 20 ai 35 anni per raccontare l´Italia dei nostri tempi, e le sue radici, da Berlinguer a Moro in poi, e ancora Berlusconi, su cui vengono dette cose stranamente non banali (bene, bene, ne abbiamo – anzi ne avevamo – bisogno).

Ti accorgi che é un saggio dal fatto che Piccolo specifica tutto, la narrativa vive anche di squarci e immagini che non puoi subito interpretare, ricondurre al loro significato. Qui non ce ne sono. ci sono - certo - divertenti commisture tra pubblico e privato, e questo non basta per un romanzo, ma per una lettura leggera e a tratti profonda (sugli avvenimenti che determinano la storia dell´Italia) si.

Piccolo insomma ha una sua teoria, una sua maniera di partecipare alla s(S)toria (?), che ora non sveleró, la sua maniera insomma di vivere la storia recente (per me, per uno della mia generazione) italiana. Questo libro puó essere un romanzo poco riuscito, o un ottimo manuale di educazione civica.

Ah giá. PS: se non avete ancora letto La Promessa di Dürrenmatt, lasciate perdere, perché qui se ne svela la trama.


Commenti

  1. Mi sono rispecchiata moltissimo nell'autore di questo romanzo, che si potrebbe catalogare nel filone storico-politico, sia come sua quasi coetanea, sia da meridionale, la cui adolescenza è stata scandita da alcuni eventi che hanno segnato in un certo qual modo quel periodo. È riaffiorato nella mia mente il ricordo dell'epidemia di colera, che onestamente avevo rimosso e del terremoto del 1980 che mi impressionò assai anche se dall'epicentro ero un po' lontana(sono salentina). La cosa che comunque mi ha accomunato di più all'autore è stata il sentirsi inadeguati in alcune compagnie e situazioni in cui si ha la netta sensazione di non essere accettati e che solo dopo aver raggiunto una certa maturità e un certo equilibrio mentale ci si scrolla dal groppone. Il romanzo, per tutti questi motivi è stato di mio gradimento.

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