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SALONE TERZO GIORNO

WE WON´T GIVE UP WITHOUT A FIGHT

su Recensireilmondo

Secondo me il Blogger al Salone deve avere un andamento ondivago e poco pianificato. Cioé programmare certi eventi ma andare ad altri, programmare certi acquisti e poi comprare altro.

Se cosí é, sono stato perfetto
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Dovró approfondire, ma per me é stato un Salone che mi ha molto fatto pensare all´editoria indipendente, allo spazio straordinario che semel in anno questi editori possono avere qui, agli stand stretti e sovraaffollati delle Major (che non finiscono le buste, mentre i piccoli editori sí) e alle dinamiche dell´editoria, in generale.

Ho assistito oggi a un incontro con Andrea Cortellessa ed Emanuele Trevi, della serie Abecedario, ovvero un ciclo di incontri in cui due critici devono riportare a galla testi importanti ma dimenticati della letteratura italiana.
Cortellessa ha nominato Dolores Prato, Trevi ha fatto tutto un discorso stupendo, contraddittorio e divagante (gli piace Stoner, si - e anche Yates) e secondo me si é dimenticato di nominare un italiano.

Ma in generale dicevano cose importanti su come il ciclo di vita di un libro sia passato da 2-3 mesi a 3-4 settimane, cioé se entro 3-4 settimane non produce successo sparisce dagli scaffali.

Ora, le statistiche direbbero che si pubblica come non mai. Ma empiricamente io osservo come a Milano 15 anni fa ci fossero molte piú librerie "fuori catena" e dove trovavi scaffali originali, e non le "solite cose".
Non sono il tipo di persona che parla di omologazione etc etc e i cattivi manager etc etc e il gusto predominante etc etc.
Peró di fatto le librerie di catena mi pare cerchino di togliere al lettore "medio" l´onere di scegliere tra troppe alternative, presentando in maniera rassicurante i testi di cui si parla in giro, o semplicemente quelli che (si pensa) il lettore medio possa aspettarsi di trovare.

In questo senso i piccoli editori hanno poco spazio e poca visibilitá, sono confinati (vi farei l´esempio della Rizzoli Galleria), ed é un peccato.

É un peccato - attenzione - non nell´ottica del lettore che compra Fabio Volo e le Sfumature, perché comunque non é quello che andrebbe su quel tipo di libro, ma proprio in ottica lettore forte o medio/forte, che non ha sempre tempo di informarsi su tutto, di cercare, di spulciare, e magari limita il proprio orizzonte perché di certi testi non viene proprio a conoscenza.

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Quella che é mancata nella discussione tra Trevi e Cortellessa é stata la pars costruens - in parole povere la proposta. Ok, qualcosa é andato storto, i librai ragionano in termina di resa al metro quadro e sostituiscono le cose che non rendono, ma come se ne esce?
Questo discorso lo approfondiró, comunque.

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L´Orma, Zandonai, Codice, Caraco - quattro indipendenti che ho "incontrato" in questo Salone. Passione e coraggio, secondo me.
Beninteso, piccolo e indipendente non é condizione né necessaria né sufficente. Tutto dipende dal libro.
La mia tesi é che attraverso questi editori arrivino al lettore storie che meritano di essere lette.
Ma approfondiró (é una minaccia)
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Simpaticissimo Cristiano Cavina nel suo dialogo su Marcos Y Marcos. Poi gran finale con Fabio Stassi letto da Neri Marcoré e cantato dalla eccezionale Ilaria Pilar.
Anche qui, toccherá approfondire.
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Ps vedere Culicchia sempre in forma ma con i capelli bianchi mi ha fatto pensare al tempo che passa...

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