FRAGILE COME UN GIUNCO
Questo libr(iccin)o é l´esempio di come "de gustibus", di come insomma davanti a certi tipi di scrittura e di storia davvero le divergenze tra lettori diventino ampie.
Mi é stato consigliato da amici/lettori anche di un certo tipo, dai gusti non certo banali.
Ecco, per me questo Neve fa sembrare Seta di Baricco (simile nella struttura a capitoletti, in parte nell´ambientazione, di certo nella veste grafica che l´editore ha voluto furbescamente dare) "Pastorale Americana", come minimo.
Una storia esilissima, fragile appunto come un Haiku, ricca di poesia...ma di poesia che io ho avvertito per la maggior parte del tempo come stantia, artificiale. E stantie sopratutto le metafore quando si tratta di erotismo.
Il membro eretto é "come un peperoncino rosso". Cioé chi abbia avuto in mano un peperoncino rosso...va beh, transeat...
Il membro eretto é "come un peperoncino rosso". Cioé chi abbia avuto in mano un peperoncino rosso...va beh, transeat...
Non so, probabilmente il kitsch giapponese lirico é qualcosa che va oltre i miei gusti, che non entra nei miei parametri, le uniche parti che salvo (volendo impegnarmi) sono quelle dove si parla del mestiere del poeta e delle sue qualitá, entrando quindi nel merito di cosa significhi "creare" e quale percorso serva, ma non basta non basta neanche per la seconda stelletta.
Amerei, davvero amerei trovare una chiave per salvare "di piú", di fatto un altro aspetto positivo é che ci ho messo appena venticinque minuti a leggerlo, forse é pensato invece per un pubblico che sottolinei le frasi piú preziose, compiacendosi della poeticitá dell´insieme, godendosi la singola frase, il romanticismo (ripeto per me del tutto artificiale) insito in certe atmosfere rarefatte.
Io non sono tra quelli. Sono in vacanza, se del caso (e non in Giappone), non cercatemi...
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