FILE UNDER: TESTIMONIANZE TOCCANTI
AUTORE:
CRISTINA BERGOMI
TITOLO:
ANELLI DI QUERCIA
CASA EDITRICE:
SELF-PUBLISHED SU AMAZON
Allora, mi capita spesso di iniziare lo Sportello
Emergenti esibendo dei dubbi. É un po´la malattia dello Sportello Emergenti.
Io non sono mai stato un grande lettore di storie al femminile; per quanto concerne le storie di violenza sulle donne (e questa é una di quelle) ho sempre avuto diffidenza perché vedo due pericoli che sono come due lati della stessa medaglia; quello di parlarne con tono raggelato e minimalista, e quello di spingere troppo sul pedale del dramma e dei "dettagli che parlano".
Cristina Bergomi é riuscita ad evitare questi due rischi. Per questo sopra parlo di testimonianza. Perché il lettore vede e sente, ma senza che gli venga troppo spiegato.
Non c´é molto da spiegare, si
capisce, si capisce dalla rappresentazione in che tipo di circolo vizioso e
perverso si possa finire, per debolezza, per incapacitá di reagire, per la fin
troppo abusata (come termine, intendo) sindrome di Stoccolma.
Altro pregio: l´autrice giudica molto poco, anche nei conftonti del marito-aguzzino viene esercitata una certa forma di pietas che rende il personaggio molto vero, molto "e se fosse capitato a me?".
La narrazione ha per la maggior parte un tono piano e secco (le parti che mi piacciono di piú), ogni tanto capita che ci si lasci prendere la mano da metafore che a volte appesantiscono un poco senza dare molto valore aggiunto (sapete - oh emergenti e anche non emergenti - che sono un po´precisino, che poi quando qualcuno leggerá e giudicherá quello che scrivo io...), ma appunto viene esercitato un buon controllo su una storia non facile, e tanto piú non facile quanto piú la si immagina in qualche modo autobiografica.
Allora, confesso infine (e ancora una volta) che prima di leggerlo ero dubbioso visto l´unanimismo delle recensioni su altri Blog (ma é un argomento a parte che riprenderó un´altra volta) - e invece é una storia che una volta, almeno una volta, va letta. Anche per chiedersi "e se fosse capitato a me?"
Un libro che mi ha sorpreso positivamente. Ben scritto, ben strutturato. Ho amato le massime di personaggi famosi come titoli per i capitoli. Pur trattando un argomento crudele e negativo ( la violenza sulle donne e sui bambini) è riuscito a catturare la mia completa attenzione perché scritto in modo chiaro e senza troppi lamenti. Fino all'epilogo amaro, finale, ma vero. Resta la riflessione e la felicità di sapere tutto il bene per Davide. Complimenti!
RispondiElimina