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THE SUNDAY CONVERSATION - PUNTATA 2

LA RUBRICA PIGRA E A VOLTE MALMOSTOSA

by recensireilmondo

Colonna sonora classica: Requiem in Do Minore di Cherubini

Colonna sonora pop: gli Ocean Colour Scene e i Luna Pop che li hanno copiati in "Un giorno migliore" (anzi no, citati, non copiati)

Rischio di ripetermi ma é utile capire cosa sia in fondo una recensione.
Lettura del Corriere della Sera di oggi.
D´Orrico recensisce il francese Lemaitre. Lemaitre (da me ancora non letto) é uno scrittore nato Noir, che nel cuore (a volte sanamente infedele) di D´Orrico ha rimpiazzato Nesbo come Miglior Scrittore Mondiale di Thriller. Un po´come si potrebbe rimpiazzare con un uomo o una donna piú giovane il proprio partner storico, in un rapporto usurato dalle abitudini (perché ahimé, la serialitá, ed Harry Hole non puó fare eccezione, é fatta di alti e bassi).

Ecco, D´Orrico assegna un bel 9 a "Ci rivediamo lassú", l´ultima creazione (non strettamente Noir) di Lemaitre e - se conta qualcosa - premio Goncourt.
Dalla recensione emerge tutto l´entusiasmo di D´Orrico e allo stesso tempo il lettore capisce, comprende, puó orientarsi, gli vengono dati assaggi di trama, ma senza troppe citazioni e approfondimenti. D´Orrico parla del libro e dello scrittore, non parla di sé.

Nello stesso Lettura, un altro critico - Cordelli  - recensisce Churramabad di Andrej Volos, libro che mi appare magari non proprio accessibile ma decisamente interessante.
Ebbene, Cordelli parla sopratutto di sé, gioca con diversi passi del libro citandoli, salta un po´ di palo in frasca, e non é che la cosa sia sgradevola, ma si capisce molto meno con cosa si ha a che fare, che libro ci aspetti, come si debba regolare il lettore.

Solo un confronto, ma mentre la critica puó essere come quella che esercita Cordelli (nel senso che se compro un suo libro di critica, posso accettare l´andamento divagante e la presenza dell´autore), la recensione la concepisco piú come quella di D´Orrico

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siccome sono un "anticipatore" preciso e tempo fa parlavo di Ames e del suo "Non sono mai stato qui", specifico ora - sempre grazie al Corriere - che sono stati raccolti da Baldini e Castoldi due racconti  brevi. Il primo "Annoiato a morte" era giá edito ed é stato base dell serie scritta proprio da Ames per la TV americana.
Il secondo "Non sono mai stato qui" é invece noir in senso stretto, ispirato a Chandler e ai classici del genere.
Il tutto per 92 pagine di libro. Quindi occhio all´operazione puramente commerciale, anche se Ames ne sa un saccco

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settimana scorsa con degli amici su Facebook si parlava di musica, e di come ne si concepisca l´importanza e l´urgenza a seconda dei momenti (é interessante la conversazione - credo - 23 Febbraio).
Per cui fino a una ceta etá, la si sente e la si sente, da una certa etá (o da un certo momento) in poi la si ascolta.
Per questo i Pavement, i Teenage Fanclub, gli Ocean Colour Scene, i New Order e tanti altri sono gruppi del cuore mentre (che so) i National o gli Arctic Monkeys o i Vampire Weekend sono gruppi di cui riconoscco il grande valore, ma che non mi scaldano piú di tanto

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vi segnalo un altro bel blog (questa frase contiene un auto-complimento) che fa secondo me un buon lavoro su quello che io intendo come "Recensione"
Matita Verde
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vi lascio con una citazione da un romanzo appena finito "Coral Glynn" del bravo (a volte quasi troppo bravo) Peter Cameron.
La frase non rispecchia il mio pensiero (o lo rispecchia solo in qualche momento) ma é decisamente bella, secondo me. Chiaramente é una frase pronunciata da un amante deluso.

Amicizia: che parola difficile, insoddisfacente. Un sentimento di scarso valore: di notte non ti scalda, e non si puó neanche toccare. L´amicizia ti dá solo un pochino di una cosa di cui hai bisogno in grande quantitá,e a poco a poco ti affama, ti debilita, ti distrugge.

Commenti

  1. come ti dicevo su Twitter, dovremmo fare qualcosa insieme!
    riccardo@MatitaVerde

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  2. ciao Riccardo, dobbiamo assolutamente organizzare di vederci la prossima volta che "scendo" a Milano. grazie del feedback! Marco/Recensire

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