TRE LIBRI TRE, MA SUCCULENTI
Il primo é Jonathan Lethem. Chronic City del 2009 ha avuto successo di pubblico e critica. Lethem é anche un certo geniaccio, vedi pure la saggistica "debordante" de L´estasi dell´Influenza (l´anno scorso da Bompiani).Insomma da Chronic City sono pasati 5 anni e lo scrittore newyorkese sta per tornare in libreria con Il giardino dei dissidenti.
Promette di essere una storia complessa, divisa in 4 sotto-storie, nell´arco di 80 anni, dove il tema é fondamentalmente la controcultura e/o l´opposizione al potere costituito. Il libro é stato lodato dalla critica per la complessitá della struttura, la sperimentazione, ma sopratutto per la qualitá dei personaggi e la limpidezza della scrittura. In altri termini, non é (non sarebbe) un libro politico. E Lethem sembra avviato a diventare un grande, a dire vero.
Rimango negli US con Teddy Wayne che uscirá ad Aprile per Minimum Fax con La ballata di Johnny Valentine.
Minimum Fax + US = qualitá (normalmente). Qualcuno ha definito questo romanzo "la migliore autobiografia mai scritta su Justin Bieber, solo che non é una biografia ma un romanzo, e non si parla di Justin Bieber".
Insomma il protagonista é una pop star 11enne nell´epoca di You Tube, nell´epoca della visibilitá a tutti costi (cercata o meno) e dell´impatto di quest´ultima sulla vita di...di poco piú di un bambino. E a sentire chi lo ha letto Wayne deve essere uno che scrive parecchio bene.
Mi sposto in UK ma rimango da un giovane scrittore, e segnalo l´uscita in questi giorni da 66and2th di un romanzo che giá dal titolo sembra fatto per attrarre chi ama il calcio, e in subordine chi ama l´indie-pop, e in subordine chi ama entrambi, e in subordine chi ama Nick Hornby.
Lui si chiama Rodge Glass e il libro "Voglio la testa di Ryan Giggs".
Immagino tutti sappiate chi é Giggs.
(Parentesi: miglior romanzo di ambientazione calcistica letto finora - Il maledetto United di David Peace)
La storia di un potenziale giovin-campione stroncato da un infortunio e da quel momento ossessionato dall´odio per il campione del ManU...vedi alla voce: Taxi Driver. vedi alla voce: The Fan. ma tutto giocato con quel classico sguardo inglese post-proletario: il calcio, il pub, i soldi, le ossessioni, la critica sociale e si, lui, tanta musica, tanto indie/pop.
Qui chiudo questa volta, sperando di aver dato qualche spunto...stay tuned...
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