DUE AUTRICI, ALCOL E RIFLESSIONI SUI BEST SELLER
Una delle cose interessanti di questi appuntamenti da Longanesi; é un editore di commercial fiction. Ora: quando si parla di commercial fiction molti sembrano pensare ad autori ed editori come astuti alchimisti che con il bilancino calcolano gli ingredienti per produrre il best seller perfetto. Guardate su Facebook, guardate come ragionano qualche volta gli autori emergenti (o non ancora emersi).
Falcones nel 2013, ora la Gazzola e la Zan. A me hanno dato l´impressione di tre artigiani della scrittura, assolutamente appassionati di quello che scrivono, e che (di fatto) scrivono ció che li appassiona. Ah, e a parte Falcones mi sono anche sembrati abbastanza a digiuno (é una constatazione che non vuole avere accezioni negative) di meccanismi editoriali.
Tutt´altro a digiuno sono invece Mauri e Strazzeri, ed é stato uno spettacolo vederli duettare su best seller, generi e tendenze. Insomma la nascita di un best seller (o potenziale tale) sembrerebbe una faccenda di scintille tra capaci scrittori-artigiani ed editori consapevoli (e innamorati chiaramente, del libro - dei libri).
La Zan a un certo punto ha detto questo - It´s commercial fiction. But this is just the reception, not the genesis. Che poi é un ottimo riassunto di quello che ho cercato di esprimere sopra.
Ok, parliamo un attimo delle due autrici.
Koethi Zan é una simpatica e solare ragazza dell´Alabama. Si é presentata con la figlia altrettanto simpatica e solare. Piccolo particolare: ha scritto un Thriller - "Dopo" - che é molto giocato sui binari dell´inquietante e maniacale. Ne ha parlato sorridente davanti alla figlia.
Ma queste sono solo curiositá. Il libro é un classico page turner. Non il migliore, né il peggiore che abbia letto, ma - ricevuto non molti giorni prima dell´appuntamento - mi ha costretto a farsi finire in 2-3 giorni. Non mi capita spesso.
Ha alcuni elementi di originalitá (la storia che inizia dopo il crimine, il "team" tutto femminile) e altri lati meno forti (qualche incongruenza qua e lá) oltre che il finale che poteva essere secondo me giocato meglio (ma sono vincolato a non parlarne...).
Per quanto riguarda Alessia Gazzola. E´una simpatica e solare ragazza siciliana, dal bellissimo sorriso. Si é presentata con figlia (piccola) e marito.
I suoi (l´ultimo é Le ossa della principessa) non sono Thriller nel senso piú stretto della parola, ma pacate creazioni dove l´elemento giallo é mischiato con spunti alla Bridget Jones, quindi la protagonista simpaticamente imbranata, sfigata in amore etc...
Divertente e rilassante, per ció che mi riguarda.
Come si capirá dalla descrizione dei due libri, era in qualche modo fisiologico che si finisse a parlare di gusti del pubblico, best seller e generi.
E qui la competenza di Strazzeri e Mauri ha prodotto secondo me delle chicche, dei veri e propri fuochi artificiali, perché il lettore maniaco come me (magari un po´aiutato dal prosecco e dal Bloody Mary) gode a sentir parlare di editoria (ps: non ero il solo, a godere dei duetti tra Strazzeri e Mauri, questo penso mi possa scagionare).
Qualche spunto; secondo Strazzeri ci troviamo in un momento "curiosamente incerto per quanto riguarda i generi" e "sono finite le tendenze". Cioé - se ho ben compreso - un momento dinamico. Nei quali i generi stessi (thriller, noir etc) non rimangono fissi, immutabili. Dove - a parte alcune eccezioni - non pretendono una loro ripetitivitá a servizio dei lettori che vorrebbero (o vogliono) "...un intrattenimento prevedibile..." (questo lo ha detto Mauri) ma riescono a contaminarsi e diventare flessibili, rendendo (sempre se ho capito bene) interessante e imprevedibile (quindi: piú arduo) il lavoro dell´editore.
Mauri ha sottolineato le grandi tendenze, o meglio - i grandi bestseller degli ultimi anni. Secondo me anche con un po´di rimpianto per aver fatto offerte per Brown e Larsson (ma non per i vampiri!) senza esserseli aggiudicati.
Per cui Harry Potter ovvero il romanzo per ragazzi (aggiungo io: romanzo di formazione) tradizionale ma intenso. Brown ovvero il ritmo della narrazione, la caccia al tesoro e il sostrato pseudo (ehm)-culturale.
Meyer e i Vampiri, ovvero un esempio di contaminazione tra generi (rosa, horror, fantascienza). E poi Larsson (su cui non si é dilungato ma a richiesta posso farlo io per pagine e pagine) e ahimé le Sfumature.
E le tendenze che arriveranno: es. Garzanti (che appartiene al gruppo) si sta posizionando in maniera forte nel segmento del New Adult ovvero la narrativa adatta ai "figli di Harry Potter" o se vogliamo ai lettori potterizzati e che - diventando grandi - esigono qualcosa di piú, il prossimo passo pur senza ripudiare la accessibilitá dell´originale.
Davvero tanta carne al fuoco - la prossima volta dobbiamo prenderci piú tempo, dico io perché davvero si ha l´impressione di entrare in un´officina editoriale ricca di manufatti, strumenti e preziose tecniche (si vede che la discussione mi ha appassionato?)
E ora per finire la sessione sassolini nelle scarpe.
Un simpatico sassolino per la Gazzola: le hanno chiesto che libri legga e lei sembrava schernirsi perché sono tutte opere non edite da Longanesi. Ma ragazza mia, il contesto era quello di chi di libri un pochino ne sa e credo che tutti diano abbastanza per scontato che un autore non legga solo libri del proprio editore.
Il sassolino delle due autrici nei confronti del detective maschio, alcolizzato, rubacuori e tormentato: é stato carino come ambedue le autrici (credo abbia iniziato la Zan) si siano dette - dalla loro prospettiva serenamente femminile - annoiate dal classico personaggio di detective o poliziotto con le caratteristiche di cui sopra. Peraltro la Zan in questo senso ha peró "lodato" Wallander che secondo lei ha sfaccettature piú profonde e variabili. In pratica - ho concluso io - parlavano del mitico Harry Hole
E ora i ps
ps numero 1: non posso parlare del finale di Dopo non perché l´editore me lo impedisca o abbia a margine del brunch minacciato fisicamente i poveri blogger e giornalisti. Leggete il libro...e capirete.
ps numero 2: a Milano ho genitori, fratello, un bellissimo nipotino, amici, le mie librerie preferite e la sede dell´azienda dove lavoro. in volo ci si mette 1 ora circa, poi chiaramente va calcolato il tempo per andare in aereoporto, ma sapete cosa faccio durante i voli e in treno da/per l´aereoporto. Leggo! questo per sollevare gli organizzatori da qualsiasi complesso di colpa legato ai miei viaggi.
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