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LE ANTICIPAZIONI. LIBRI PER Il 2014. GLI ITALIANI.

4 SCRITTORI


libri e anticipazioni, da Pincio a Parente




 Chiaro che come lettore - e quindi come Blogger - ho una tendenza esterofila; trovo quanto proveniente specie da UK e USA spesso più complesso, stimolante e ambizioso di quanto si scrive in casa nostra.

C´é da dire che scrittori come Siti, Cocco, Piperno e altri stanno facendo di tutto per recuperare il gap, dando speranza in una letteratura che non sia solo bozzettistica, o di evasione "kinghiana"  (Ammaniti, che si é infilato in un cul de sac di quel tipo, dopo opere notevoli), o di shoegazing sul precariato (Desiati, pessimo ciò che ho letto di lui), o ancora picaresco-monicelliana...ah i vizi nazionali considerati col sorriso sulle labbra (Cappelli) oppure sì ambiziosa ma non sostenuta da creatività e lingua all´altezza (Genna).

Dopo questa carrellata di cose che non mi piacciono, passiamo alle anticipazioni: scrittori molto diversi ma che (appunto) per diversi motivi mi incuriosiscono.

Il primo scrittore mi incuriosisce perché sembra voler riprendere il discorso surreale, socialcritico e allucinatorio di Genna, con un sovrappiù di autofiction e con un atteggiamento post-busi di protagonismo e ricerca della dialettica (o della polemica); cosa che non aiuta, Massimiliano Parente scrive pure sul Giornale, per cui per principio certi lettori lo catalogheranno nella categoria "berlusconiani" se non fascisti.

Sia come sia, sta per uscire da Mondadori "Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler". Il titolo già dice tanto, é la storia storia di un artista controverso (avete presente le performance degli ucraini Vonia tipo orge nel museo e polli infilati dove non dovrebbero...?)...

qui un´intervista all´autore

visto che sono sopratutto le sue parole a poter orientarci/vi a scoprirlo; da parte mia sono sempre a favore di chi cerca di cimentarsi in qualcosa di diverso, ambizioso e se vogliamo provocatorio. Salvo poi chiaramente abbassare le aspettative in quei casi come Genna, dove manca (a mio modo di vedere) il talento.

Un altro autore e personaggio (fin dal nome) é Tommaso Pincio, autore che per ora ho apprezzato come saggista sui generis (Hotel a zero stelle). Qui l´occasione é data da Einaudi che ri-edita a Marzo "Un´amore dell´altro mondo" storia americana e ispirata dalla vicenda di Kurt Cobain, quindi ambientata negli anni ´90, storia generazionale se vogliamo e che ha goduto di un certo successo di critica e apprezzamento dei lettori.

Il terzo é un autore che ho già letto e si chiama Filippo Bologna. Nel suo primo libro edito da Fandango "Come ho perso la guerra" c´era una fastidiosa epigrafe di Sandro Veronesi  che diceva più o meno così "se fossi un editore, e lo sono, pubblicherei questo libro, e lo faccio" che io in una recensione mi pare su IBS avevo rivisto a modo mio "se fossi un lettore, e lo sono, stroncherei questo libro per mancanza di editing" e lo faccio.
Insomma mi pareva che Bologna avesse talento da scrittore vero e capacità di raccontare storie, ma che sul romanzo si fosse lavorato molto poco, insomma spunti affascinanti ma storie e personaggi che a volte si perdono, non vanno da nessuna parte.
Ora Bologna passa da Fandango e Mondadori; é come quando uno per dire ha sempre brillato (?) nella Fiorentina e passa alla Juve (i fiorentini non me ne vorranno). Ci sono scrittori ai quali questo passaggio ha fatto male (ultimo caso Ricuperati) e altri che nel nuovo contesto possono brillare. Spero che per Bologna sia questo il caso; il romanzo si chiamerà "I morti non hanno fretta" é una storia versiliana (e io ragazzi li ci ho lasciato il cuore) e mi ricorda nella trama picaresco-scombiccherata un libro che ho amato ovvero "Esche vive" di Genovesi (consigliato, consigliato, consigliato, Ammaniti 2.0). Insomma diamogli fiducia.

L´ultimo scrittore che segnalo é un po´il simbolo che dimostra che l´equazione grande editore = nientequalitásolofabiovoloetsimiliapoveriesordientitrascurati etc...etc.. é ampiamente fallace.
Luigi di Ruscio é più conosciuto (se lo é...) come poeta, e ora Feltrinelli edita i suoi romanzi, una trilogia che parte dall´Italia degli anni ´50, dalla lotta operaia, dalla fuga a Oslo, temi che certamente non si possono definire sexy ma rischiano di tornare di attualità nella nostra nuova Italia fatta di partecipazione (grillini...forconi...renziani) insomma di un prepotente (e a volte preoccupante) ritorno della "Base" che una mente più acuta della mia (grazie Giulio, di Transeuropa) faceva notare ai miei occhi politicamente un po´ottusi.

Bene, ottemperato il mio debito verso gli scrittori di casa nostra, già vi anticipo che le prossime anticipazioni torneranno in area US/UK con una piccola deviazione a casa mia (Germania) e con gli "autori di Lost" che ancora aspettano di uscire in libreria in Italia. stay tuned...

ps: non prendetemi per "fascio" ma quanto é bella la bandiera italiana?

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