IL LETTORE COMPULSIVO
Il titolo di questo post é poco specifico e non mi consentirà voli pindarici nei motori di ricerca - ma who cares?Inizio con un libro appena finito; uno che davvero mi fa chiedere con che criteri un editore di prestigio come Einaudi selezioni le sue uscite (altro che Jovanotti).
Pascal Morin - Istruzioni per 50enni in cerca d´amore; una robetta pseudo-de Botton, pseudo-Kundera, pseudo-adelphiana, leggerissima telefonatissima, con personaggi che a un certo punto parlano e pensano tutti allo stesso modo, dalla professoressa di francese all´idraulico di colore. Era tanto che non davo la fatidica stelletta su Anobii. Diffidare, diffidare sempre.
Per fortuna avevo appena finito una storia breve altrettanto esile nelle dimensioni quanto forte nei contenuti e nello svolgimento, Kresmann Taylor - Destinatario Sconosciuto. Poche pagine per una parola quasi definitiva sulla nascita e la crescita del nazismo, attraverso un romanzo epistolare, due ex-amici, uno ebreo d´america, l´altro tedesco ex-emigrato negli USA e ora rampante funzionario della croce uncinata. Bello, bello, bello - l´altro lato della medaglia Littell, tanto le Benevole era efficacemente prolisso, una giungla di violenze eventi personaggi, tanto qui si usa una estrema (e altrettanto riuscita economia di mezzi.
Per rifarmi la bocca dopo Morin, ho iniziato l´ultimo di Torday (la mia alternativa a Coe) "Una luce della foresta", thriller tordayano dedicato ai bambini scomparsi, sono ancora all´inizio quindi non so dire. Vi aggiornerò, ecco.
In una logica di qualità delle letture ho iniziato anche con Bellow-La vittima (é il suo secondo romanzo in ordine cronologico, recentemente ristampato da Mondadori negli Oscar), l´inizio é puro Bellow, uno scrittore da studiare e ristudiare sotto la voce "realismo" nei corsi di scrittura creativa, subito un personaggio contraddittorio e potente e una storia che ci porta in una New York calda sudata e allo stesso tempo (te la immagini) brumosa.
Un´occhiata alla lista dei desideri mi porta a parlare di un libro che oltre a incuriosirmi in sé é simbolico per una bella iniziativa di cui si parla troppo poco. Lui é Stefano Amato - Il 49° stato
Link al Libro/sito Transeuropa
Oltre a scrittore, Amato é libraio e detentore di uno spassoso Blog sulle sue relative esperienze (apprendistalibraio.blogspot.it).
Per quanto riguarda l´iniziativa "Indies" ne parla il Link sopra riportato, ecco non aggiungo molto se non che noi italiani a volte siamo tafazziani a sfracellarci le pudenda aprendo l´ennesima discussione su Volo e sullo scadimento dei costumi letterari (ehm...chi é senza peccato..) e invece dovremmo parlare di più di iniziative come queste, e della creatività dei nostri piccoli-medi editori.
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