LEIF PERSSON E IL SUO EROE
Nel mio ormai celeberrimo Speciale giallo svedese avevo definito Persson l´antagonista di Mankell
Questo ultimo riuscito romanzo lo conferma e anzi conferma come questo scrittore sia l´antagonista per eccellenza di ogni giallista tradizionale.
C´é quasi un vero gusto per l´anti-suspense, molta ironia, poco sangue, pochi colpi di scena, una discreta dose di introspezione psicologica, un eroe che in realtà non lo é (e non viene trattato da eroe, credetemi senza costringermi allo spoiler), non c´é Lisbeth Salander, non c´é il "superuomo" alla Harry Hole, in compenso si trovano e qua e là alcune lievi frecciate ironiche verso i colleghi svedesi alla Mankell e anche all´eroina di Stieg Larrson.
Questa "Ultima Indagine" vede il "vecchio protagonista" dei principali romanzi di Persson - il commissario ormai in pensione Johansson - acciaccato, stanco ma tutt´altro che rassegnato. il tipo di storia proprio per questa condizione di partenza nonché per il crimine di cui si parla e per le sue conseguenze, si presta anche ad alcune riflessioni su giustizia, vendetta, arbitrio umano e divino, ma non credo sia questo il punto. il succo di Persson sta secondo me nel suo "affabulare" con ironia comprensione umana e gradevole paciositá storie di poliziotti normali, al di fuori di qualsiasi sensazionalismo e "americanizzazione"
In questo senso anche questo romanzo é secondo me molto riuscito (anche se forse non il più riuscito dello scrittore) e ora c´é grande curiosità da parte mia di sapere come si andrà avanti (visto che si andrà avanti, vero?) con il poliziesco sui generis di Persson
ps - consiglio spassionato: se non avete letto nulla di Persson non iniziate da questo ma andate in ordine cronologico quindi la sequenza é "Tra la nostalgia..." e poi "Un altro tempo..." e poi "In caduta libera..." (secondo me il migliore)
pps - consiglio spassionato 2: se non vi piacciono i romanzi con Johansson, lasciate perdere anche gli altri due con Bäckstrom come protagonista, sono gialli ancora meno tradizionali
Questo ultimo riuscito romanzo lo conferma e anzi conferma come questo scrittore sia l´antagonista per eccellenza di ogni giallista tradizionale.
C´é quasi un vero gusto per l´anti-suspense, molta ironia, poco sangue, pochi colpi di scena, una discreta dose di introspezione psicologica, un eroe che in realtà non lo é (e non viene trattato da eroe, credetemi senza costringermi allo spoiler), non c´é Lisbeth Salander, non c´é il "superuomo" alla Harry Hole, in compenso si trovano e qua e là alcune lievi frecciate ironiche verso i colleghi svedesi alla Mankell e anche all´eroina di Stieg Larrson.
Questa "Ultima Indagine" vede il "vecchio protagonista" dei principali romanzi di Persson - il commissario ormai in pensione Johansson - acciaccato, stanco ma tutt´altro che rassegnato. il tipo di storia proprio per questa condizione di partenza nonché per il crimine di cui si parla e per le sue conseguenze, si presta anche ad alcune riflessioni su giustizia, vendetta, arbitrio umano e divino, ma non credo sia questo il punto. il succo di Persson sta secondo me nel suo "affabulare" con ironia comprensione umana e gradevole paciositá storie di poliziotti normali, al di fuori di qualsiasi sensazionalismo e "americanizzazione"
In questo senso anche questo romanzo é secondo me molto riuscito (anche se forse non il più riuscito dello scrittore) e ora c´é grande curiosità da parte mia di sapere come si andrà avanti (visto che si andrà avanti, vero?) con il poliziesco sui generis di Persson
ps - consiglio spassionato: se non avete letto nulla di Persson non iniziate da questo ma andate in ordine cronologico quindi la sequenza é "Tra la nostalgia..." e poi "Un altro tempo..." e poi "In caduta libera..." (secondo me il migliore)
pps - consiglio spassionato 2: se non vi piacciono i romanzi con Johansson, lasciate perdere anche gli altri due con Bäckstrom come protagonista, sono gialli ancora meno tradizionali
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