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LIBRI E RECENSIONI. PILLOLE. PAUL AUSTER - DIARIO D´INVERNO

LA MIA TARDIVA SCOPERTA DI PAUL AUSTER


É successo a Roth. é successo ad Amis e Barnes....arrivato a una certa età l´autore vede avvicinarsi una fase avanzata (o ci si sente già in mezzo) della propria vita e tutto ciò che ne consegue e scrive la propria opera corrispondente (noterete il mio sforzo nell´evitare la parolina magica, insomma lei, la triste mietitrice).
Barnes da tranquillo signore inglese ha scritto del lento spegnersi delle passioni e delle ambizioni di gioventù. Amis l´ha buttata sulla satira e sul sesso da par suo.
Auster va sulla autobiografia e ci parla da uomo a uomo, da artista a lettori (che noi tutti siamo ipersensibili, nella categoria no? Più esposti ad ansie e disturbi psicosomatici)
Lo fa scavando nel proprio passato, nella propria famiglia, nelle proprie abitazioni, nei propri vizi e codarderie, lo fa in sole 180 pagine ma con una densità decisamente elevata
Credo che la qualità di questo romanzo sia il non girare attorno alla faccenda, affrontarla brutalmente...si tratta della morte (l´ho detto!), no?... e di tutto ciò che l´essere umano fa per esorcizzarne il fantasma. ma anche di tutto ciò a cui il nostro corpo ci sottopone per prepararci psicologicamente.
Oh, confesso: era il mio primo Auster (sono partito dalla fine) e ciò che ho letto mi é piaciuto. consigliato, anche solo per consolarci: non siamo i soli a soffrire.

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