FILE UNDER: L´ADOLESCENZA MAGICA
AUTORE:
DONATO CUTOLO
TITOLO:
VIMINI
CASA EDITRICE:
EDIZIONI ZONA
LINK PER APPROFONDIRE (MICASOTUTTOIO):
VIMINI
Ma perché apro la
mia rubrica „Sportello Emergenti“ proprio con questo romanzo breve (o racconto
lungo)?
Intanto mi è
stato porto e proposto in maniera molto garbata dalla persona che si occupa
della sua promozione. Poi era
ragionevolmente breve. Insomma “vedere che effetto fa”, una sorta di prova per
capire poi se (e come) continuare. Quasi dimenticavo: c´è pure una colonna
sonora ambient-jazz curata da Mesolella degli Avion Travel.
Ma sto parlando
di me, sto divagando e invece devo arrivare al romanzo breve.
Cosa o chi è
Vimini? Una città della riviera romagnola pronunciata con la R moscia? Il
materiale con cui si fanno cesti?
Vimini in questo
contesto è una ragazza che torna nel suo paese di origine dopo un´esperienza
all´estero.
Qui si esprime la
qualità che più mi ha colpito in questo romanzo spingendomi a sfogliare
un´altra pagina e poi la prossima, e poi un´altra ancora. L´ambientazione
rurale è sentita e vera, e funziona, sia per come vi si rapportano i
protagonisti, che anche per le pure descrizioni della natura (cosa che sembra
stare molto a cuore all´autore). Vi dico la verità: le pagine iniziali dedicate
al ritorno della protagonista, alla madre che ha imboccato un senso unico fatto
di promiscuità e alcol, al riallacciarsi di vecchi rapporti, sono quelle che mi
hanno convinto di più e in retrospettiva avrei voluto fossero piú sviluppate –
d´altra parte il mio gusto personale va in questa direzione.
L´autore ha
scelto invece di “andare in soggettiva” insieme a Vimini: nel suo passato,
nelle sue fairy tales pronte a trasformarsi in fiabe nere e – ancora – nei
segni di una natura che sembra tenerci a prendere il sopravvento; volessimo un
po´ forzare la mano diremmo che è proprio la natura la vera eminenza grigia della vicenda – anche se il colore grigio non rende
giustizia alla ricchezza cromatica del racconto.
Non ho utilizzato
a caso la parola fiaba: dopo l´inizio realistico, la narrazione va in quella direzione e tutto sommato anche
il finale (che ovviamente non svelerò – dico solo che si può tra le righe
leggere come la rimozione di un ostacolo che impedisce alla protagonista
di…chissà: crescere? Essere felice?) può essere letto in quel senso.
Da notare infine
sul piano stilistico come l´autore non disdegni affatto le metafore: da
semplice lettore avrei gradito come
dicevo sopra più aderenza al realismo e alla riuscita ambientazione bucolica, e
una prosa meno “carica”.
La recensione
perfetta prevederebbe ora qualche parola ad effetto, una frase di chiusura
tipo: e anche voi, cosa aspettate a diventare grandi insieme a Vimini, ma non
sono cose che siano nelle mie corde…dico solo che questo romanzo breve è adatto a chi apprezza certe
ambientazioni campagnolo/rurali che
abbiamo trovato ad esempio in certo Ammaniti (ma le analogie secondo me si
fermano qui), a chi vede l´adolescenza come eta rivelatoria ( (cioè a chi la
vede come davvero è e come dovrebbe
essere ogni adolescenza che si rispetti), a chi non disdegna un po' di sano
realismo magico.
Va da sé che non è adatto a chi abbia idiosincrasie per gli elementi
sopra descritti o chi si avvicini a un romanzo solo cercando un massimalismo da
trecento pagine in su (in altre parole, chi disdegna una certa linearità e
- perché no - semplicità).
Per quanto mi
riguarda, il mio giudizio é positivo: d´altra parte l´etá da me raggiunta
prevede un certo “Longing for the past” e proprio a questa parte di me (e credo
di altri) Cutolo riesce per larghi tratti a parlare.
Commenti
Posta un commento