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LIBRI E RECENSIONI. LE ULTIME LISTE, GLI ULTIMI PACCHI

LA RICCHEZZA DEI PACCHI



Intanto ammetto in partenza di questo "Pezzo" una mia difficoltá metodologica: per quanto alcuni dei miei contenuti diciamo da blogger o letterari siano veicolati anche tramite foto o addirittura altri media (vedi il video su YouTube, un po´grezzo ma spero efficace), difficilmente riesco a prescindere dalla forma scritta, che mi da una maggiore impressione di stabilità, come se rendesse "definitivi" (non in senso escatologico) i contenuti stessi.

Ecco quindi che raduno sotto forma di agile lista le mie ultime acquisizioni librarie, frutto di acquisti e in parte di gentili invii da editori o amici. Bene.

Wallace Stegner - Verso un sicuro approdo (Bompiani)
Perché: romanzo americano di relazioni e persone qualunque, recensione elogiativa di Piperno su La Lettura.

Arnon Grunberg - Terapie alternative per famiglie (Bompiani)
Perché: scrittore olandese di cinismo e umane miserie, mi aveva decisamente convinto con il precedente Il libero mercato dell´amore.

Ezio Sinigaglia - Il Pantarèi (Terrarossa)
Perché: ne stanno parlando (bene) tutti.

Massimo Onofri - Fughe e rincorse (Inschibboleth)
Perché: completare e comparare visioni di critici letterari di vaglia.

(a cura di) Massimo Ciaravolo - Storia delle letterature scandinave (Iperborea)
Perché: mi pare lampante, evidente.

Paolo Ciampi - L´ambasciatore delle foreste (Arkadia)
Perché: libro molto apprezzato nella mia filter bubble, candidato allo Strega per l´editore dal quale sono stato pubblicato pure io.

Daniel Woodrell - La versione della cameriera (NN)
Perché: più che le iperbole e le definizioni ("country-noir") poté il nome dell´editore, che in americana ne sbaglia davvero poche.

Antonio Papagni - Dai Led Zeppelin allo Zen (CartaCanta)
Perché: amo i libri musicali "e non solo" e questo sembra esserlo.

Madeleine Bourdouxhe - La donna di Gilles (Adelphi)
Perché: avevo adorato Marie aspetta Marie della stessa illuminata, classica (in senso estensivo), autrice.

James Purdy - A casa quando è buio (Racconti)
Perché: avevo adorato Non chiamarmi col mio nome, una voce importante della short story americana, accostabile ai maggiori.

Tommaso Landolfi - A caso (Adelphi)
Perché: avevo adorato i suoi Tre racconti, e questi sono i suoi (racconti) "finali". A sconto 25%.

Friedrich Dürrenmatt - La panne (Adelphi)
Perché: con un giallista "metafisico" come lo svizzero, credo non vi sia bisogno di spiegazione.

Georges Perec - L´attentato di Sarajevo (Nottetempo)
Perché: di Perec sono completista e questo è il suo primo romanzo, autobiografico (aveva 21 anni) e forse "urgente".

Alan Parks - Gennaio di sangue (Bompiani)
Perché: noir scozzese, consigliato peraltro dal di esso traduttore Marco Drago.

Emanuele Trevi - Sogni e favole (Ponte alle Grazie)
Perché: libro biografico-saggistico-romanzato di un autore che apprezzo sempre molto come divulgatore/presentatore ai vari eventi letterari.

Leonardo Sciascia - Opere volume 1 e 2 (Adelphi)
Perché: vista la mia tardiva riscoperta del grandissimo autore siciliano, tanto valeva fare il colpo e grosso e andare sul meridiano (in senso lato).

Filippo Tuena - Le galanti (Il Saggiatore)
Perché: motivi simili a Trevi e Sinigaglia. Filter Bubble entusiasta, tipo di "operazione" che di norma mi piace.

Michael Krüger - La violoncellista (Einaudi)
Perché: mi piace scoprire autori locali (tedeschi), questo ha aromi e suggestioni musicali molto fascinosi.

Aleksej Nitikin - Victory Park (Voland)
Perché: russa in disfacimento, ambizioni di ritratto sociale-sociologico, editore "garantito".

Mario Benedetti - Impalcature (Nottetempo)
Perché: La tregua secondo me grande romanzo, questa sua opera diciamo "finale" e stratificata (frammenti, documentazione, ricordi).

Zia Haider Rahman - Alla luce di quello che sappiamo (La Nave di Teseo)
Perché: nonostante il nome, romanzo postmoderno americano, un genere di cui difficilmente mi stanco.

Pillola statistica: prevalenza di editori piccoli/indipendenti, a patto di considerare tale Adelphi.

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