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LIBRI E RECENSIONI. JULIAN BARNES - PRIMA DI ME.

LA CRUDELTÀ DEI SENTIMENTI

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Con Julian Barnes ho un rapporto particolare. L´ho letto abbastanza, trovando nella sua produzione molte buone cose, solo una eccezionale, Il senso di una fine, e una irritante e assolutamente trascurabile, ovvero Amore ecc.
Ora, Barnes mi pare si sia conquistato la notorietà con Il pappagallo di Flaubert e poi abbia acquisito una nuova e ancora superiore dimensione con gli ultimi romanzi, per cui si potrebbe guardare addirittura con diffidenza quella parte della sua produzione diciamo giovanile che Einaudi sta volta per volta riportando in libreria.

In realtà questo Prima di me, del 1982 quindi seconda opera in assoluto dello scrittore inglese, è un fulminante esempio di cattiveria e satira british, che potrebbe aver ispirato alcune cose di McEwan per esempio, nelle quali - come in Chesil Beach - ci si applica con asciutta crudeltà alla dinamica delle relazioni e dei sentimenti.

Lancio una sorta di spunto o paradosso: parlare di opere giovanili per Barnes non so se abbia particolare senso; se l´ex-amico Amis pare scrivere tuttora come se fosse un trentenne o un quarantenne euforizzato, Barnes già allora sembrava affrontare la pagina da cinquantenne perfino un poco disilluso, fin dalla scelta delle trame e dei personaggi
La storia in sé in effetti non è originalissima: arrivato grosso modo a metà della sua più che ordinaria vita, il professore di storia Graham incontra e si invaghisce - ricambiato  - di Ann, una donna più giovane, ex-attrice in ruoli di contorno, come da prammatica lascia la prima moglie e si butta in questa nuova fase della vita che appare nuova, fresca e totalizzante. Ma.

Ma si scopre ben presto la sabbia negli ingranaggi, il muro portante costruito male, quella forma di lancinante gelosia - credo più tipica del maschio - che potremmo chiamare retroattiva, che investe quindi tutte le relazioni che l´oggetto d´amore ha avuto prima di noi, comprese quelle fittizie o arbitrariamente attribuite. Se si pensa che questo sia uno spunto non destinato a reggere per circa 190 pagine, ecco in questo caso si ha torto, con cattiveria, umorismo, un certo sadismo entomologico e invenzioni continue (anche dal punto di vista linguistico, laddove la traduttrice Daniela Fargione pare fare davvero un ottimo lavoro) Barnes trova un risultato eccellente e direi ergonomico, ovvero che perfettamente si adatta al ritmo ideale della lettura, facendo quindi entrare nei personaggi finché questo è utile e richiesto, svicolando quando serve, mandando qualche segnale di allarme se necessario, prima di sfociare in un finale fortemente tragi(comi)co e orchestrato benissimo.

Il destino, lo spreco, l´irriducibilità della natura umana, la miseria dei corpi, temi cari a Barnes ma qui svolti con maggiore incisività rispetto ad altre sue opere. Davvero un gioiellino non solo di cattiveria - come dicevo - ma anche di compattezza e versatilità romanzesca, consigliato a tutti quei lettori che ben si trovano ( e si divertono, alle spalle dei personaggi, ma ridendo di riso probabilmente amaro) di fronte all´esplorazione anche cruda delle logiche sentimentali.

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Informazioni sul libro

Julian Barnes - Prima di me
Traduzione di Daniela Fargione
Ed. Einaudi 2017
191 pg.
Attualmente in commercio

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