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THE SUNDAY CONVERSATION A LUCI ROSSE!

LA RUBRICA PIGRA E BLANDAMENTE EROTICA

nella Sunday Conversation

Piccola confessione.
Oltre a leggere molto, mi piace scrivere e a lungo ho avuto problemi con le scene di sesso. Che registro utilizzare. Come evitare la volgarità. Descrivere od omettere. Poi credo di aver trovato una strada, ma non è di questo che voglio parlare.

Il Teatro di Sabbath ; che choc! Avevo credo 25 anni. No, chiaro, non è che fossi così privo di conoscenze. Era più l´uso strabordante che Roth faceva dell´erotismo, evitando però di trasformare l´opera in un porno fine a se stesso.
Credo che persone molto più autorevoli di me ne abbiamo parlato; in Sabbath il sesso si avvicina molto a una maniera in cui il protagonista esorcizza la paura della morte etc...etc...
E Roth, Roth come ne parla?
Roth ne parla come se un satiro si fosse impossessato della sua penna, non si nega niente, ma neppure sembra voler scandalizzare, semplicemente la sua natura più libidinosa e porcella  descrive, descrive quello che vede, che sente, che fa e che ancora vorrebbe fare. Sincero, diretto, realistico, divertente.

Una repulsione che non ho mai superato é invece per la maniera metaforica di parlare di sesso, di erotismo nei romanzi - attraverso metafore o similitudini. Di solito riferite alla natura.
E allora fiori che sbocciano, conchiglie, bastoni, clave, peperoncini (addirittura!), e tanto altro mi sarò dimenticato.

Ci pensavo avendo appena letto Neve del francese Fermine, dove appunto per "Lui" si usa la metafora del peperoncino. Ma per non accanirmi troppo su questo autore, anche in un libro letto di recente e piaciuto -Salter, Tutto quel che é la vita - si usa questo metodo che trovo terribilmente kitsch e mi pare vada in qualche modo a spegnere la passione.

Posto che ogni lettore ha una sua sensibilità e che io parlo della mia, credo che il problema stia nel fatto che il corpo maschile e femminile sia - parlandone da adulti - troppo precisamente connotato.
È da bimbi che ci abituiamo a sentire eufemismi e similitudini (anche qui, di solito con ortaggi e tuberi vari) che poi scartiamo come ridicole e infantili man mano che cresciamo (a volte sostituendole ahimè con termini ben meno signorili).
Torniamo al peperonicino. No, è impreciso, non rende l´idea, non ci sta, ma non ci sta neanche (per lei) - che so - il fiore che sboccia. Il corpo e gli oggetti hanno una propria precisione. La natura e le piante anche.
Funziona - può funzionare - se parliamo di sentimenti, di cose meno connotate, e appunto qui la similitudine viene d´aiuto, per portare sulla pagina cose intime e indefinite, ma un corpo, il proprio corpo?
Davvero guardandoci allo specchio o guardando il nostro partner ci vengono in mente peperoncini, fiori in sboccio e ostriche?

***
Cinque libri dove il sesso gioca un ruolo importante

Martin Amis / La vedova incinta - ovvero la stagione dell´amore libero e dei sentimenti ingabbiati.

Philip Roth / L´animale morente - tanto per non nominare sempre Sabbath.

Chuck Palahniuk / Soffocare - per me questo libro é sopratutto la storia di un´amicizia virile e di un rapporto madre/figlio, secondo me anche descritti con notevole tenerezza. Poi il sesso per questo scrittore è mi pare un modo di liberarsi di proprie ossessioni e tare.

John Hawkes / Arance rosso sangue - un "minore", edito da Minimum Fax, un libro non perfetto ma che sul versante erotico (si parla di uno scambio di coppie che rischia di finir male) lavora molto bene con raffinatezza e omissioni.

Ian McEwan / Chesil Beach - con quel diavolaccio di McEwan che fa (o non fa) succedere delle cose giocando con le aspettative del lettore e praticamente parlando dell´inizio di una fine.
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Segnalazione di oggi dalla varia e discontinua stampa cultural-letteraria.
La signora che amava le toilette pulite - James Donleavy (Endemunde)

Ne parla bene D´Orrico su Sette. So che non è una garanzia, ma sembra un notevole gioiellino, lei snob, newyorkese, che nella vita si è negata poco o niente, lasciata dal marito, il tutto in 128 pagine.

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