Passa ai contenuti principali

LIBRI E RECENSIONI. GIULIO FERRONI - LA SOLITUDINE DEL CRITICO

IN TEMPI ORIZZONTALI

Risultati immagini per ferroni la solitudine del critico



Questo La solitudine del critico di Giulio Ferroni (trovate sotto il titolo completo) è un saggio piccolo e succoso, da una parte una riflessione sullo stato attuale della critica letteraria, dall´altra credo un puro sfogo passionale (ma con ragione) dell´autore sugli anni d´oro della disciplina in questione, in Italia ma non solo.

Ferroni parte da una acuta riflessione sugli incerti destini della vera critica letteraria in questi tempi orizzontali, dove la produzione letteraria si moltiplica, ma soprattutto si accumulano gli spazi di riflessione e giudizio sulla stessa: al classico critico che scrive sul giornale si sono accostati i critici che scrivono sul web, i blogger che scrivono sul web, i blogger che scrivono sul giornale, e tante altre figure intermedie, dando la stura a quell´orizzontalità di cui parlavo sopra, dove a momenti potrebbe sembrare che i giudizi e le recensioni si contino e non si pesino, insomma che ogni parere conti di fatto "uno" e che la critica ufficiale venga continuamente pungolata scavalcata se non scalzata da quest´insieme di voci, da questo buzz infinito di pareri di lettura, recensioni, pillole, parodie, pamphlet, mini-saggi, per tacere dei post e tweet e video sui principali social media.

Espletata la premessa, Ferroni mi pare abbandonarsi positivamente alla passione, ripercorrendo grosso modo quarant´ anni di critica letteraria italiana, con le sue influenze esogene, e integrando con le tendenze più moderne, tra cui la perniciosa scuola del risentimento che lui chiama "cultural studies". Questa sezione, la più corposa del libretto, vale anche come ottimo compendio degli anni citati sopra, come breve e personale storia dei destini e sviluppi della critica letteraria nel nostro paese, vissuti in prima persona dall´autore.

Arriviamo poi alle conclusioni, che mi paiono forzatamente deboli e aperte come se nel critico di professione convivessero allo stesso tempo consapevolezza del proprio stato di schiacciamento, orgoglio del proprio status, attesa di tempi migliori, atteggiamento di fattivo scarto in avanti e resistenza in vista di una riappropriazione piena - probabilmente impossibile - del ruolo e del blasone.

Mi pare che in tutto questo Ferroni si dimostri aperto, curioso, equanime e per nulla rancoroso, il che mi pare il valore aggiunto di un libro breve ma denso e, ovviamente nell´ambito se vogliamo specialistico di cui stiamo parlando, decisamente movimentato, istruttivo e in certa misura anche divertente.


---------------------------------------------------
Informazioni sul libro
Giulio Ferroni - La solitudine del critico. Leggere, riflettere, resistere
Ed. Salerno 2019
80 pg.
Attualmente in commercio
-----------------------------------------------------

Commenti