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LIBRI E RECENSIONI. IAN MCEWAN - MACCHINE COME ME

E UMANI COME VOI

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Sgombriamo subito il campo da inutili attendismi: Macchine come me di Ian McEwan è un grande romanzo, struggente e pieno di idee (uno scrittore normale ce ne farebbe due o tre, con tanto materiale). Che conferma o rinforza la fiducia nel romanzo-romanzo in tempi di memoir, auto-fiction, forme spurie, che pure come sapete apprezzo.

E dire che le premesse non mi convincevano: il tema dell´intelligenza artificiale, ma soprattutto un´ucronia (ambientare la storia in un Inghilterra thatcheriana dove la guerra delle Falkland veniva persa eccetera dove questo eccetera già in premessa pareva annoiarmi) di cui apparentemente non comprendevo la necessità.

A me sembra invece che il libro funzioni su tutti questi livelli, senza sbavature, senza che le varie storie e le loro motivazioni finiscano per disgregarsi o annacquarsi o ancora peggio confondersi caoticamente l´una nell´altra.

In questa Inghilterra realistico-immaginaria la scienza ha fatto progressi tali da poter costruire robot quasi perfettamente umanizzati, in grado di pensare, emozionarsi, ma soprattutto, interagendo con gli umani, di poter imparare e costruire una propria personalità variegata e differente da macchina a macchina.
Fin qui direi nulla di realmente nuovo: abbiamo Asimov, abbiamo avuto Blade Runner. Chi acquista (adotta) la versione maschile del robot, chiamato Adam (quella femminile viene ovviamente chiamata Eve) è Charlie, uomo irrisolto, alcuni direbbero sfigato, in via di innamoramento della vicina di casa, la giovane e contraddittoria Miranda. Da qui, da queste premesse apparentemente semplici, parte il plot, di cui Adam si fa progressivamente protagonista, dimostrando quanto fossero illusorie le aspirazioni dei costruttori, creare delle macchine perfettamente umane. E l´uomo, si sa, perfetto non è. E forse non è riproducibile. E forse non è desiderabile cercarne di riprodurre i naturali algoritmi.

Tornando alla storia, da una parte vedremo i tre alle prese con una serie di dilemmi morali (c´è di mezzo uno stupro, tra gli altri elementi) che impongono scelte degne di un diagramma di flusso, dall´altra  McEwan sviluppa la parte ucronica in maniera da arrivare a parlare, in maniera non molto originale ma efficace, dell´Inghilterra pre-Brexit di questi tempi, con le proprie paure, gli egoismi, i conflitti, le infinite contrapposizioni tra benpensanti e la cosiddetta "pancia" del paese.

In questo contesto si capisce anche il perché dell´ucronia stessa: l´ambientare un progresso tecnologico tale da dare vita a un Adam risulta tanto più efficace quanto più alcuni scenari (la guerra con l´Argentina, le manifestazioni operaie, la Thatcher stessa) sono ai nostri occhi irrimediabilmente passati. Come un programma di contrasto, un film di fantascienza virato bianco e nero, un esercizio di efficace modernariato, come in uno di quei musei di arte (moderna) in cui a volte - e non ditemi che non succede - fai fatica a distinguere tra installazioni e semplici attrezzature o arredamenti del luogo stesso.

Struggente è l´aggettivo che ho usato a inizio recensione, ed è la maniera in cui McEwan tratta la sua umanità - anche quella di Adam - con gli infiniti retropensieri, la ricerca del piacere, la presenza del dolore, la morale irraggiungibile, l´onnipresente anelito a sesso e denaro, e ancora il sentimento, il pentimento, la gelosia, l´amore filale. E in tutto questo ad Adam vengono attribuite parole non meno convincenti - emozionanti - di quelle del famoso monologo di Rutger Hauer nel film di Ridley Scott.

McEwan è tornato insomma da qualche anno in ottima forma, dopo il delizioso e shakespeariano Nel guscio,  potrei annoverare Macchine come me tra i suoi romanzi maggiori, in attesa della sua take in presa diretta sulla Brexit, svolta ne Lo scarafaggio (The coakroach) novella appena uscita in patria e da noi in arrivo nel 2020 per Einaudi. Finora, a un mese dalla chiusura delle operazioni, tra i miei romanzi dell´anno.

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Informazioni sul libro
Ian McEwan - Macchine come me
Traduzione di Susanna Basso
296 pg.
Ed. Einaudi 2019
Attualmente in commercio
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