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MUSICA. MAGNETIC FIELDS. 69 LOVE SONGS

IL GRANDE ROMANZO AMERICANO - SULL´AMORE

The Magnetic Fields - 69 Love Songs.jpg

So che è un po´irrituale leggere un disco (anzi, tre dischi) come un romanzo ma se c´è un´opera pop musicale degli ultimi anni con la quale azzardare, questa sarebbe 69 Love songs dei Magnetic Fields, ovvero Stephin Merritt, uscito nel 1999.
L´idea di Merritt era proprio quella di comporre un grande opera sull´amore - in tutte le sue accezioni, suonata coi modi della musica americana popolare -in tutte le sue accezioni. Una vera enciclopedia dell´amore rappresentato con gli stilemi del folk-pop e il gusto di Merritt per il Calembour linguistico e per la melodia non banale, ma catchy (in altri termini: che acchiappa).
Amore come gelosia, come idolatria dell´amato, come euforia, distacco, tradimento, confessione, danza, erotismo (anche spinto). E musica che va dal classico folk, a screziature country, folk virato elettronica povera, crooning alla Elvis, romantic pop che potrebbe uscire dalla penna di un Bacharach moderno e acustico.
Parlando della scrittura di Merritt voglio fare tre esempi del registro
IRONICO - ascoltate il mini-country di Reno, Dakota, dove un personaggio femminile (la voce è tale, ma potrebbe essere Merritt che vagheggia di qualche suo amante perduto) lamenta la maniera in cui è stata trattata da qualcuno proveniente dal luogo citato.
Inizia con "Reno, Dakota there´s not a iota of kindness in you" e poi include la memorabile strofa "Reno, Dakota i´m not Nino Rota i don´t know the score" e siccome precedentemente asseriva "it makes me drink beer", conclude con "it makes me drink more": Gusto per il gioco di parole, ma anche una storia compiuta in se stessa.

A mini-completamento cito anche A chicken with the head cut-off, su ritmi allegri e andanti, chitarrine acustiche, melodia che rimane subito in mente e quest´immagine tanto semplice - se vogliamo - quanto azzeccata, dell´"uomo amoroso" che si innamora e disinnamora girando attorno impazzito come un pollo dalla testa tagliata


ROMANTICO - ascoltate The book of love. Prima citavo Bacharach. Potrei citarne altri grandi cantautori. Ma questo è Merritt.
Si inizia dicendo quanto il libro dell´amore sia "lungo e noioso, pieno di numeri e grafici" e si arriva velocemente al ritornello "But i, i love it when you read it, and you can read me anything": Semplice, funzionale romantico. Bene, ottimo, perfetto!
STORYTELLING - la bellissima Papa was a rodeo, una storia-country giocata in un locale di quelli da camionisti (immaginiamo), dove peraltro si mantiene il mistero sul sesso dei due protagonisti (un certo "Mike" a cui si rivolge il narratore potrebbe essere un uomo, una donna, o Merritt stesso).
La strofa memorabile in senso erotico-carnale è "Love was a trucker's hand", ma nel ritornello chi narra fa una rivelazione del sé, dicendo al proprio acchiappo della serata "Mio padre era un rodeo, mia mamma una band di rock´n´roll, ho imparato a suonare la chitarra prima di imparare a stare in piedi". E glielo dice perché vuole che egli (o essa) lo sappia prima di baciarlo.
Ma potrebbe essere Merritt stesso? Dall´infanzia abbastanza tormentata. Senza dimenticare che il padre genetico è il cantautore Scott Fagan.


Solo tre esempi, ma il disco va ascoltato tutto divertendosi (o deliziandosi) a confrontare universo testuale e andamento delle canzoni, e a comporre, selezionando dai 69 pezzi, il proprio personale compendio amoroso.
Bonus-Track 1: la canzone più strana del disco è For we are the king of the Bodoir dove Merritt riprende da par suo gli stilemi della canzone inglese da salotto o da "caccia alla volpe"
Bonus-Track 2: Merritt ha ritentato il colpaccio anni dopo con 50 Songs memoir. Buono ma non ispirato come questo

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