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LIBRI E RECENSIONI. VSEVOLOD MICHAILOVIC GARSIN - IL FIORE ROSSO

ELOGIO DELLA NOVELLA


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Preso da una strana fascinazione per la forma-novella, ho accettato di buon grado il consiglio di questo Il fiore rosso dello scrittore russo Vsevolod Garsin. Garsin, afflitto da epilessia, è morto giovane, suicida, e ha scritto poco - ancora meno quindi quello che si trova in traduzione italiana.

Questo racconto ha però molte delle caratteristiche della novella perfetta: compattezza, ritmo ed economia di mezzi combinata - come in un ossimoro - con una notevole forza espressiva ed immaginifica.
La storia è - forse autobiograficamentte - ambientata in un manicomio e il protagonista è una bellissima figura di "pazzo sapiente", laddove la malattia mentale crea una particolare e metafisica visione del mondo e, combinata a sprazzi di coerente lucidità, tende a disvelare i meccanismi ipocriti e oppressivi, in questo caso coercitivi, del mondo dei normali: i medici paludati, gli infermieri che esercitano un loro misero potere, il sistema tutto del (presunto, impossibile) recupero dell´igiene mentale.

Il fiore rosso, insieme a suoi due simili, da cogliere nel giardino dell´istituto, diventa allo stesso tempo simbolo del delirio (talvolta lucido, come detto) del protagonista e anche di una sua volontà salvifica, caratteristica che, senza fare ora parallelismi impegnativi, ne fa a mio modo di vedere un personaggio profondamente russo.

Non vale credo la pena sprecare (utilizzare) altre delle mie righe per un racconto che si legge in ventijminuti con incanto e soddisfazione. Si trova volendo (io ho voluto) in e-book*, come dicevo si legge alla svelta, per cui bando alle parole e leggetelo.


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Informazioni sul libro
Vsevolod Garsin - Il fiore rosso
Traduzione di Sonia Frenguelli
Ed. Faligi 2011
Attualmente in commercio
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* Per chi preferisse la carta, esiste l´edizione di Imagaenaria, che consiglio di acquistare direttamente sul sito dell´editore stesso.

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