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LIBRI E RECENSIONI. ANDREA ZANDOMENEGHI - IL GIORNO DELLA NUTRIA

CAOS ORGANIZZATO



Il giorno della nutria è l´esordio di Andrea Zandomeneghi, esce per la collana di narrativa di Tunué, curata da Vanni Santoni, e per molti questo è già un sigillo di qualità o un formidabile attrattore di hype.
Mi era capitato poco tempo fa di leggere un racconto di Zandomeneghi (discreto) nella raccolta Anatomé, conquistandomi quindi il privilegio di sapere cosa mi potessi aspettare approcciando il suo romanzo: scrittura ipertrofica, digressioni, andamento tra saggistico e invettiva, e infatti sono elementi che si trovano, alcuni felicemente, anche ne Il giorno della nutria.

Il titolo è fedele ai contenuti: si tratta della narrazione di una giornata frenetica e allucinata, filtrata dal delirio visionario-alcolico-farmacologico del protagonista Davide (che soffre di mal di testa cronico, tra le altre cose, non tutte edificanti) e caratterizzata dal ritrovamento di un cadavere di Nutria davanti alla casa del protagonista. La quest sul colpevole di tale atto fa da trait d´union tra le varie scene e si propone di reggere l´altrimenti esile trama.
Che mi pare essere appunto poco più di un pretesto per dare la stura ai modi, mi ripeto, ipertrofici di Zandomeneghi: abbiamo elenchi e liste, abbiamo invettive virate saggio che possono ricordare, insieme allo stile elaborato, spesso elegante, alcune cose di Busi, poi discrete porzioni di onirico-visionario, flash back più propriamente narrativi nel passato del protagonista, discrete dosi di sesso e litri di alcol, brillanti invenzioni (esempio: una badante/donna delle pulizie sudamericana che parla italiano come un libro stampato, con effetto straniante). Un pout-pourri, o, volendo essere meno accomodanti, un gran casino, un casino organizzato, che perde un po´di forma, vigore e tenuta verso il finale, che mi ha ricordato alcuni esiti, e non i migliori, della stagione italiana cannibale. Pulp, molto pulp, pure troppo!

Zandomeneghi ha talento, senza dubbio, lo esprime a mio modo di vedere specie nella prima parte del romanzo, soprattutto negli intarsi saggistici di cui sopra, molto meno quando si dedica allo sviluppo della trama e allo scioglimento. Non ci si nega niente, ma è un giochino forse troppo facile quello del ricorso all´effetto-accumulo. L´altra impressione è che il romanzo sia stato pubblicato così come era: ci sono insomma squilibri sul quale forse si poteva intervenire.

Se io a tratti mi sono divertito, ho ammirato la buona consapevolezza stilistica, alcuni preziosismi, mi sono infastidito di fronte agli "automatismi" e ai facili espedienti con i quali si cercava di uscire da un certo impasse, e in ultima analisi sono disposto a promuovere questo esordio con riserva, ho visto che un sostanziale unanimismo di pubblico e critica ha accompagnato, con contorno di gratificanti acclamazioni, l´uscita di questo romanzo. Probabilmente quindi sbaglio qualcosa io, e c´è qualcosa che non ho visto o che non mi è del tutto chiaro. Chi mi segue si sarà fatto un´idea. Certamente Zandomeneghi rimane una nuova voce da seguire. Gli chiederei solo, in futuro, di essere meno indulgente con se stesso, e di esserlo di più col lettore.

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Informazioni sul libro
Andrea Zandomeneghi - Il giorno della nutria
Ed. Tunué 2019
152 pg.
Attualmente in commercio
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