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LE ANTICIPAZIONI. ZUPAN. SALZMANN. JERGOVIC. PEREC. DIOP. BARNES

ITINERARI NON VOLUTI

Risultati immagini per seconda guerra mondiale memoria

Dopo parecchia americana e prima di un po´di italiani, ecco una tornata anticipatoria europea, che spazia per il vecchio continente da Francia a Inghilterra, non trascurando i Balcani.

Inizio da questi e da un pezzo di letteratura della memoria, Minuetto per chitarra dello scrittore sloveno Vitomil Zupan (1914-1987, il romanzo è del 1975), una storia di guerra e tentata riconciliazione di ricordi e dolori; il libro si dipana su due direttrici, il racconto di guerra propriamente detto nella Lubiana occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale, e quello appunto memoriale, con un incontro tra il protagonista del romanzo, un combattente sloveno, e un  tedesco che ai tempi stava dall´altra parte. Interessante anche l´approccio documentaristico che mischia narrazione, parti di diari e quaderni, oggetti, annotazioni sparse. Esce per Voland in questa prima parte dell´anno (una volta sarebbe stato libro ideale per Zandonai).

Si muove su territori simili Fuori di sé, della scrittrice tedesca Sasha Marianna Salzmann (classe 1985), libro che ha avuto attenzione e premi, e ora pubblicato da Marsilio con la traduzione del bravo Fabio Cremonesi.
È la storia di due fratelli, di una fuga dalla Russia (paese di nascita dell´autrice) diventata imprevedibile e antisemita, e della scomparsa di uno di essi, probabilmente partito per Istanbul, cosa che da l´abbrivio a una classica quest, una ricerca fisica ma anche memoriale, che porta Alissa (la parte femminile dei due) a interrogarsi sul passato della propria famiglia e in generale sull´Europa del novecento.

Faccio un´altra tappa balcanica per Milijenko Jergovic, consideratissimo scrittore bosniaco da noi tradotto frammentariamente e forse non con le sue opere maggiori.
Questo potrebbe cambiare con l´interesse di Nutrimenti, che porta in libreria Ruta Tannenbaum (del 2006). Siamo ancora nei dintorni di storie e memorie, con la vicenda tragica di una stella del teatro croato vittima del nazismo, ispirata alla vita (breve) di Lea Deutsch, una sorta di Shirley Temple slava.

Rimango nella ex-Jugoslavia almeno nel titolo con L´attentato di Sarajevo del grandissimo Georges Perec, in uscita a inizio Marzo per Nottetempo.
Di piccole dimensioni, come quasi tutta la produzione di Perec a parte il sommo La vita istruzioni per l´uso, è il suo primo romanzo, scritto ad appena 21 anni, e con un afflato picaresco-autobiografico che incuriosisce, vista la distanza  dai consueti giochi teorico/combinatori dell´autore. Si tratta di una sorta di reportage scatenato e tragicomico di un suo viaggio nei Balcani, e oggettivamente mi incuriosisce molto poter scoprire questa versione di Perec, ancora inedita (in tutti i sensi).

Francia invece contemporanea  con il vincitore del Goncourt 2018, il franco-senegalese David Diop (da non confondere con l´omonimo poeta) con Fratelli d´anima, ad Aprile per Neri Pozza.
È un´altra storia di guerra (e, ancora, di memorie*), ambientata durante la prima delle due mondiali, con due soldati, due amici, dell´esercito francese, originari del Senegal, la morte di uno di essi, la conseguente caduta nella follia dell´altro e il tentativo di pacificazione che il sopravvissuto affida al racconto orale delle proprie vicende, restituito - a leggere le recensioni - con una lingua particolare, inventata dall´autore per rendere il tono del protagonista (che non padroneggia il francese).

Termino con un´altra riproposta di Julian Barnes per Einaudi (che ha deciso di pubblicarlo tutto), in questo caso Guardando il sole (in uscita a Marzo), del 1986, quarto romanzo di Barnes subito dopo il suo primo successo con Il pappagallo di Flaubert.
Curiosamente (vedi asterisco) è pure una storia del secolo breve, e di memorie, seppure virata "ordinary life" (una anticipazione del Barnes de Il senso di una fine?) con le vicende della centenaria Jean Serjeant e il suo inesausto interrogarsi sulle questioni della vita, soprattutto attorno alle vite banali e comuni come la propria. Leggendo pareri in giro si oscilla tra il fascinoso e l´involuto, ed è mio parere che Barnes sia scrittore con alti e bassi e spesso eccessivamente freddo o intellettuale, insomma da guardarci dentro.

Per il momento mi fermo, come detto è probabile che le prossime siano dedicate a novità italiane. Stay tuned.

*Il fatto che si sia costituito qui una sorta di itinerario tematico é assolutamente casuale, avevo messo i libri in fila sul mio foglio Excel basandomi su considerazioni geografiche e senza sospettare che i contenuti - i temi - sarebbero stati simili, coerenti tra di loro. Ma é bello anche in questo modo.

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