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LIBRI E RECENSIONI. JESMYN WARD - SALVARE LE OSSA

L´URLO EPICO

Salvare le ossa di Jesmyn Ward è stato libro che ha fatto parlare di sé, ovviamente complottano lo standing dell´autrice, che ha vinto due National Book Award, il fiuto dell´editore che ha creato casi come Haruf o Drury, e una ricezione critica e di pubblico immediatamente positive.

Questo è in effetti un romanzo di grande valore, ambientato in una immaginaria Bois Sauvage, popolato da una famiglia nera e povera nelle adiacenze dell´arrivo dell´uragano Katrina, intenta a frenetici preparativi, ma distratta dalle storie individuali dei vari membri.

Credo che questo romanzo viva di visione e linguaggio, da una parte alle vicende avventurose e alla lotta per la sopravvivenza della famiglia fa da contraltare una dimensione volutamente mitica, intanto evocata dal continuo riferimento a quello di Medea, portato avanti dalla voce narrante di Esch, unica ragazza del consesso (il padre-i fratelli maggiori Randall e Skeetah, il minore Junior), ma fortemente presente anche nella narrazione esterna, penso alle numerose scene di fuga, lotta, combattimento (memorabile quello canino, una delle scene più forti lette negli ultimi anni), compreso quello contro gli elementi della natura, dove sarebbe facile evocare tempeste di portata poseidonesca.

Per quanto concerne il linguaggio, come la bravissima traduttrice fa notare in una postfazione un pochino bizzosa, siamo su sentieri pieni e qualche volta barocchi, con una capacità di trovare (quasi sempre) metafore nitide e precise, un talento visivo impressionante nella descrizione della natura, e in generale un tono alto che contrasta e completa la narrazione quasi faulkneriana (o Mark Twain virato seppia) di questa famiglia di neri e di chi gli gira attorno, tra gergo giovanilistico, partite di basket, sbruffonerie, furtarelli, rare avventure urbane.

In effetti credo che da questo attrito alto-basso nasca la dimensione fuori dal tempo, e, ripetendomi, mitico-epica, che rende questo romanzo particolare e straordinario, alle volte sulla soglia dell´artefatto, ma con una verità, probabilmente autobiografica, che ti tira indietro e ti restituisce l´aderenza al libro e alla storia.

Un romanzo infine molto bello, che fa ben sperare per gli altri due capitoli di quella che NN chiama la trilogia di Bois Sauvage.

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Jesmyn Ward- Salvare le ossa
Traduzione di Monica Pareschi
Ed. NN
316 pg.
Attualmente in commercio
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La trilogia: dovrebbe comprendere gli altri due romanzi ambientati a Bois Sauvage, ovvero Where the line bleeds (del 2008, precedente a questo che risale al 2011) e l´ultimo Sing, unburied, sing.

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