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LIBRI E RECENSIONI. LEONARDO COLOMBATI - ESTATE

VITE SENZA FORMA


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Questo Estate di Leonardo Colombati, autore che altrove mi aveva convinto maggiormente, è un libro particolare e sostanzialmente fallito, non un libro brutto comunque, un romanzo che pare raccontare un momento della nostra narrativa un po´confusionario, fatto di tensione autobiografica ma allo stesso tempo di rifugio negli infingimenti, di desiderio di fuga e di voglia di romanzesco classico, tanti e troppi elementi non sempre compatibili e che infatti in questo caso portano a un´opera priva di una vera struttura, un po´scombiccherata, in termini cinematografici farcita di sequenze che non vanno da nessuna parte e personaggi abbandonati per strada, e allo stesso tempo, nel suo raccontare una crisi di mezza età, per mezzo di un protagonista debole e amorfo, in qualche modo tenera, simpatica.

La trama è poco più che un pretesto: Jacopo D´Alverno porta avanti pigramente l´albergo di famiglia, situato direi in qualche riviera tirrenica e snob, un incendio lo danneggia, lasciando il nostro protagonista - anche se a dire il vero non viene spiegato il perché - in una situazione di rovina economica e abbandonato, colpevolizzato da moglie e figlia.
A questo punto parte un viaggio verso la Norvegia con la fiamma di un tempo, Astrid, svolta della trama che sembra essere stata escogitata a bella posta per parlare di Breivik (le pagine dedicate al processo sono piuttosto riuscite) e di un concerto di Springsteen, di cui Colombati è notoriamente fan.

Sembra che lo scrittore volesse scrivere un romanzo autobiografico su certa borghesia romana, ma forse ha avuto timore di rifare in piccolo La scuola cattolica o di scimmiottare Piperno, il tema del killer norvegese poteva meritare una maggiore integrazione nella trama, trattato così, non approfondito, rimane sostanzialmente non poco posticcio, il tema dell´adolescenza perduta non risulta convincente come in certi romanzi di scrittori "specializzati" nel genere come Brizzi e Genovesi.

Insomma, uno strano ibrido o occasione perduta come se autore ed editor(e) non fossero ben sicuri su che strada prendere, volessero giocare con diverse fascinazioni forti, ma senza avere il coraggio o la visione di focalizzarsi su un´idea di storia, di romanzo.

Come dicevo, il libro risulta comunque non antipatico, forse è un fatto generazionale, forse è la penna tutto sommato sincera, aderente ai propri gusti e alle proprie memorie, di Colombati. Romanzo comunque trascurabile, alla fine dei conti, a meno che non si sia fortemente attratti da uno o più dei temi sopra elencati.

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Informazioni sul libro

Leonardo Colombati - Estate
Ed. Mondadori 2018
264 pg.
Attualmente in commercio 

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