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LIBRI E RECENSIONI. FRANCIS SCOTT FITZGERALD - DI QUA DAL PARADISO.

GLI ESORDI

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Come sappiamo, il cammino di Francis Scott Fitzgerald verso il romanzo perfetto è stato elaborato e sofferto, e il consenso dei lettori gli è tanto più mancato quanto più le strutture si facevano raffinate e compatte.
Ci sta quindi che questo suo primo Di qua dal paradiso sia stato uno dei suoi maggiori grandi successi e sia rispetto alle altre sue opere più acerba e se vogliamo scombiccherata.

Certamente - e si comprende anche a quasi cento anni di distanza - a Fitzgerald era riuscito di pungere nel vivo, di comprendere e descrivere una generazione di giovani tra velleità e ribellione, tra liberazione dei costumi e anelito all´infinito, e di farlo con quella consapevolezza della decadenza, del disastro imminente, del crollo inevitabile che a mio parere resta l´elemento fondamentale della poetica di Fitzgerald, insieme al suo necessario contraltare, costituito dal mondo scintillante delle feste, delle pose e delle acconciature, e delle passioni romantiche tra giovani ricchi (sperabilmente) e belli.

Si sa che questo primo romanzo di Fitzgerald, come anche il seguito di Belli e dannati, è stato fortemente autobiografico, lui ritratto in Amory, Zelda in Rosalind, ed è stato ricettore per una serie di materiali (racconti, poesie, scene) che lo scrittore aveva accumulato nel tempo. Questo chiaramente rende la struttura del romanzo particolarmente frastagliata e non sempre coerente, queste imperfezioni nella struttura, così come alcuni eccessi verbosi e compiaciuti vengono più che compensati dalla consueta predisposizione per la frase perfetta, dalla sostanziale sincerità di fondo, dalla potenza di alcune scene e descrizioni (penso alla sezione iniziale e al rapporto con la madre, o all´innamoramento con Rosalind descritto come un copione teatrale).

Questo è un debutto, signori, e ne ha la travolgente sincerità e le imperfezioni, l´anelito libertario e ribelle, il citazionismo e la mania delle liste (specie letterarie) che poi troveremo in tanti altri debutti. Soprattutto è Fitzgerald, letto da me come ultimo dei suoi romanzi, dopo aver conosciuto le sue opere più mature, può fare uno strano effetto, ma è anche un effetto nostalgico e stupendo.

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Informazioni sul libro

Francis Scott Fitzgerald_- Di qua dal paradiso
Traduzione di Veronica Raimo 
Ed. Minimum Fax 2011
350 pg.
Attualmente in commercio come E-Book

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